Argomento non banale ed estremamente importante, nel giro di qualche mese dovrebbero partire esperienze pilota per permettere la comunicazione tra cittadini e Pubbliche Amministrazioni tramite un unico PIN personale.
Cos’è l’identità digitale e come nasce il PIN unico?
Il PIN unico semplifica i rapporti digitali e i rapporti in generale, garantisce servizi nuovi a cui accedere più facilmente, è integrato in una normativa europea e dà più forza all’Europa, stretta sempre più nella morsa dei colossi americani che già disinvoltamente utilizzano strumenti simili.
Il sistema nasce come federazione di sistemi (regionali o settoriali) e ogni utente potrà decidere se avere uno o più PIN personali, magari specializzandoli per i singoli usi.
In effetti anche oggi abbiamo più PIN, per esempio uno per ogni bancomat o carta di credito, ma il vero vantaggio sarà autenticarsi (ovvero tutto il sistema saprà che sono io) in maniera facile e univoca a tanti siti, con elevato fattore di sicurezza, basato su:
- semplice password
- password più chiave usa e getta, per esempio via smartphone
- password più dispositivo certificato e registrato
Quindi con livelli di sicurezza crescenti.
Chi lo userà e a cosa servirà?
I partner che stanno per partire col Governo sono Poste, Telecom, alcune Regioni, Inps, Inail e Agenzia Entrate. Ci vorrà qualche mese di rodaggio, ovviamente.
I sistemi in parte esistono, il CUD e la posizione pensionistica sono accessibili on line, tanti servizi comunali, regionali (in Emilia anche il fascicolo sanitario), i punti sulla patente. Vanno solo integrati con una unica identità digitale e non più con tante password differenti.
Anche in ambito europeo, in maniera più complessa, si punta a questo per i commerci.
Sarà probabilmente, dopo le pene iniziali, vera gloria, perché sistemi del genere (anche in parte integrati!) esistono e sono usati: i siti di e-commerce e Paypal come esempio su tutti.
Se tutto si semplificasse, anche con i medici e la sanità, il fisco e le anagrafi, saremmo finalmente cittadini digitali del terzo millennio.
Per approfondire:
Identità digitale ai blocchi di partenza: pubblicato il decreto SPID