Apple Music, la mela scende in campo nello streaming musicale

Musica in streaming
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In questi giorni la partita che si gioca sul terreno della musica in streaming vive una nuova azione. All’appello tra le parti in gioco era finora mancata la mossa del colosso tecnologico per eccellenza, la Apple.

Proprio l’azienda di Cupertino ha annunciato il lancio sul mercato di una nuova piattaforma che si propone di dare filo da torcere ai relativi competitors Spotify e Google Play Music; il suo nome, manco a dirlo, è semplicemente Music.

Come nasce l’idea

A fare da gran cerimoniere dell’evento è stato Jimmy Iovine, uno degli inventori di Beats, azienda acquisita lo scorso anno da Apple per la “modica” cifra di 3 miliardi di dollari produttrice della linea di cuffie Beats by Dr Dre griffate col nome del noto rapper americano.

Iovine ha annunciato nel corso della WWCC 2015, la conferenza mondiale degli sviluppatori Apple, durante la quale sono stati presentati anche altri nuovi prodotti della “mela”, il lancio di Music.

[inlinetweet prefix=”” tweeter=”” suffix=”null”]“La musica è nel Dna di Apple dagli inizi”[/inlinetweet] sono state queste le parole orgogliosamente pronunciate dallo stesso Iovine durante l’evento; la Apple è stata pioniera nel campo della musica digitale con la creazione di iTunes nel 2001.

App a confronto: Music e i suoi antagonisti

apple music streaming musicale
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Apple Music, che dal prossimo autunno sarà disponibile anche per Android, è solo l’ultimo nato tra le app che offrono un servizio di musica in streaming.

C’è da dire che la risposta di Apple a Spotify, Google Play Music e Rdio, i suoi antagonisti già presenti e consolidatisi negli anni sul mercato, sebbene più volte annunciata, è arrivata con un certo ritardo, quando ormai, a detta degli addetti ai lavori, il mercato è già per così dire maturato. Tuttavia basta fare un piccolo rapporto per rendersi conto se la proposta di Apple sia valida o meno.

Music sostanzialmente non si discosta molto da Spotify e co., sia per quanto riguarda la qualità del servizio offerto sia per i costi. In merito alla qualità del servizio Music potrà contare su una libreria di più di 30 milioni di brani, in questo sarà ovviamente supportato da iTunes, e su questo dato le quattro piattaforme viaggiano più o meno visto che solo l’app Rdio può contare su una quantità di oltre 32 milioni di brani.

Non è stata resa nota dai vertici Apple la qualità del suono che Music offrirà ai propri utenti nell’ascolto dei brani, ma è da considerare che la concorrenza si assesta sui 320kbps o poco più come nel caso di Google Play Music.

Costi del servizio

Anche sul piano dei costi, Apple Music intende mantenersi sullo stesso livello dei competitor. Il servizio di musica in streaming made in Cupertino, infatti, verrà proposto agli utenti dapprima in prova gratuita per tre mesi a partire dal 30 giugno, e successivamente verrà offerta una duplice possibilità di abbonamento mensile: una riservata al singolo utente al costo di 9.99 dollari, ed un’altra “familiare” del valore di 14.99 dollari.

Ma come spesso accade non è tutto oro ciò che luccica, infatti se da un lato Spotify e le altre piattaforme offrono agli utenti la possibilità di usufruire di una versione gratuita delle rispettive app, dall’altro Apple Music sarà disponibile solo ed esclusivamente nelle due forme di abbonamento sopra indicate una volta scaduto il periodo di prova.

Questa è probabilmente una delle poche se non proprio l’unica nota stonata di questa nuova app.

Le funzioni della nuova app

Apple Music incorporerà al proprio interno un’altra app, anch’essa presentata nel corso dell’evento, l’assistente vocale di Apple Siri, che permetterà la gestione e la selezione dei brani e delle varie playlist presenti con l’ausilio del comando vocale, senza contare poi la presenza della funzione radio, che rispetto alle concorrenti app darà l’opportunità agli utenti di gestire autonomamente le proprie playlist.

Per quanto riguarda i sistemi operativi, Apple Music sarà disponibile sia in per Windows che per Mac. Tra le app di musica in streaming, infatti, solo Spotify è stata sviluppata anche per il sistema operativo Linux.

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Con Apple Music, sarà possibile condividere video, playlist e album.

Non comincia però sotto i migliori auspici l’avventura della nuova app, perché stando alle ultime notizie, sembrerebbe che Apple Music sia finita sotto la lente d’ingrandimento dell’antitrust per questioni riguardante i rapporti con le case discografiche. I dubbi riguarderebbero sospette pressioni da parte della Apple per avere agevolazioni dalle case discografiche riguardo la disponibilità dei brani.

spotify

Ad aumentare il carico anche l’incremento da parte di Spotify del numero di utenti, che a oggi superano il tetto dei 75 milioni di account.

Proprio da Spotify sono giunti i primi commenti alla notizia della nascita di Apple Music, commenti che manifestano una certa indifferenza da parte dell’azienda svedese nei confronti della concorrente. E d’altronde finora i numeri sono dalla parte di Spotify.

Apple Music appare, almeno nelle intenzioni, una valida proposta nel mercato delle app di musica in streaming; ovviamente dalle parti di Cupertino l’auspicio è quello che il ritardo accumulato nel lancio dell’app, oltre agli ultimi eventi imprevisti, non si rivelino un boomerang per l’azienda che fu di Steve Jobs, ma è facile pensare che i vertici aziendali abbiano preventivato il tutto e non saranno certamente impreparati.