Auto elettrica, mito o realtà? [PARTE 2]

Uno dei limiti maggiori per l’auto elettrica resta quello dell’autonomia: se anche arrivasse a 150 km sarebbe molto limitante.

Io, per esempio, vado a pesca e spesso percorro ben oltre 150 km in giornata, e lo stesso accade a chiunque ami il mare e la montagna o faccia escursioni.

Cosa succede nel mercato dell’auto

Accade che i dati delle vendite a giugno in Italia parlano di meno di 550 vetture elettriche, contro quasi 11.000 ibride per un totale di quasi 760.000 auto. In più solo due modelli superano le 100 unità, che vuol dire un mercato nullo o quasi.

Sarebbe interessante sapere quante di queste vetture sono di privati e quante di enti, che possono permettersi prezzi alti per darsi anche una impronta ecologica.

L’auto elettrica (non) salverà il mondo

Sono certo che non saranno le auto elettriche, almeno oggi, a salvarci dall’inquinamento, mentre le vendite di vetture ibride per me sono un ottimo segnale di attenzione dei cittadini all’ambiente.

Anche non accettando i limiti dell’auto elettrica in tanti si sono orientati verso veicoli meno inquinanti e forse dovremmo dire “per fortuna” addirittura.

Se in una città di 500.000 abitanti un migliaio di cittadini decidessero di comprare una vettura elettrica e di acquistare il sistema di ricarica potenziando il loro impianto (e da ingegnere elettronico pedante direi pure di rivederlo se fosse in casa), ci sarebbe necessità di portare 1.000 punti di ricarica per 3 kW ognuno, ovvero 3 MW (Megawatt) ovvero una piccola centrale elettrica che incidentalmente incrementerebbe l’inquinamento.

Se poi dovessi predisporre altri 1.000 punti di ricarica elettrici pubblici andrebbero installati ulteriori 3 MW.

Occorre a questo punto una attenta analisi, avrei 1.000 vetture con 1.000 posti riservati per la ricarica che sarebbero spesso vuoti e che sarebbero usati prevalentemente di giorno assumendo che le ricariche avvengano di norma in garage la notte.

Perdere 1.000 parcheggi a Bologna sarebbe un grosso problema, come in tutte le città di pari dimensioni.

 

Il problema ha una soluzione teoricamente valida, ma che richiede apparati innovativi di ricarica che tramite tecnologia di griglia intelligente (smart grid) consentano di alimentare solo le prese di ricarica utilizzate, concentrando ovviamente le prese di ricarica in relativamente pochi punti cittadini (parcheggi, parcheggi scambiatori, enti multiservizi, enti, università) che consentano di caricare più vetture, procedendo gradualmente a ridurre i consumi verso la notte (dedicandola all’uso dei cittadini) e lasciando più potenza diurna sulla rete cittadina di ricarica condivisa.

La tecnologia esiste ma richiede investimenti

La tecnologia esiste, ma richiede molti e importanti investimenti sulla rete di distribuzione elettrica e se pensassimo a 100.000 vetture elettriche ci sarebbe un potenziale consumo di 300 MW in Italia.

Sinceramente credo che nel breve e medio termine la soluzione per ridurre l’inquinamento nelle città si basi su più approcci:

  • l’uso di veicoli ibridi che senza le penalizzazioni degli elettrici puri consentano ugualmente l’uso a emissioni zero o ridotte nei centri storici
  • l’uso di veicoli a gas metano e GPL
  • l’uso di veicoli che consumino meno ed emettano meno emissioni dannose
  • il crescere di attività di car sharing e car pooling che potenzialmente può ridurre il numero di vetture circolanti e che possono trarre grande vantaggio dalle tecnologie ibride ed elettriche
  • il crescere di attività di gestione flotte che possono rudurre anche significativamente l’uso delle vetture da parte di enti  e industrie e che possono trarre grande vantaggio dalle tecnologie ibride ed elettriche
  • il coordinamento del trasporto merci nel centro storico (il “famoso” ultimo miglio) e che possono trarre grande vantaggio dalle tecnologie ibride ed elettriche basandosi su centrali di smistamento e logistica fuori dai centri urbani
  • trasporti pubblici elettrici (treni, tram, filobus, metro) o a metano (bus)
  • e non per ultimo il nostro buon senso.

Quindi, l’auto elettrica non è un mito ma un progetto che potrebbe in breve tempo avere l’adeguato sviluppo con infrastrutture di ricarica, migliori batterie e minori costi con grandissimi vantaggi per le nostre città, ma che oggi non decolla, neppure con incentivi anche importanti.