Bike Intermodal, la bici pieghevole del futuro è europea

Può l’Europa non essere solo quella delle polemiche, della Merkel e dell’economia (forse) in lenta ripresa? In questo caso sì, finanziando e rendendo possibile il prototipo innovativo di una bici pieghevole, modulare, adattabile con motore elettrico e pure in versione low cost.

La Bike Intermodal pesa solo 7,5 chili e può essere riposta in un contenitore di appena 50 x 40 x 15 cm, la dimensione ideale per spostarsi agilmente anche nel traffico cittadino, senza il problema del parcheggio e il conseguente rischio di furti.

Questo è un esempio del buon lavoro dell’Europa dato che il progetto Bike Intermodal è stato finanziato dall’UE, portando alla realizzazione di un mezzo comodo e pienamente riciclabile.

Sono 1,5 milioni di finanziamento quelli che portano ad una avveniristica startup (anche italiana) che potrebbe vendere a 800 euro il modello standard, a 1.300 quello elettrico e a 500 quello base, che ovviamente perderà il fascino innegabile del prototipo, ma magari diverrà un comodo tool di mobilità.

 

Ogni anno si producono 135 milioni di biciclette, di cui il 2% circa pieghevoli. Bike Intermodal tuttavia ha una particolarità che la rende diversa dalla classica filiera ciclistica, avvicinandola di più al modello dell’automotive. Alessandro Belli di Tecnologie Urbane, fra i partner principali del progetto e fondatore della start-up nata da questa idea, ha sottolineato

“Abbiamo puntato sulla massima robustezza del prodotto limitando il numero di componenti e utilizzando i materiali più resistenti e, al tempo stesso, più leggeri, come il magnesio. Ogni parte viene testata, tracciata e può essere riciclata. Il processo si focalizza su controllo qualità, tracciabilità del ciclo di vita del prodotto e attenzione per l’ambiente”.

 

Foto credits: Bike Intermodal