Giuni Russo, il “ritorno” con un album postumo di brani inediti

Giuni RussoDieci anni fa moriva Giuseppa Romeo, in arte Giuni Russo. Artista con la A maiuscola, musicista donna a sud, dai caparbi tratti mediterranei e dalla celestiale e sottile voce incantatrice. Una vita di sacrifici e successi, dalla vittoria al Festival di Castrocaro nel 1967, la lunga gavetta e i suoi primi successi come Un’estate al mare ed Alghero, alle collaborazioni con grandi artisti come Franco Battiato, fino alla sua ultima partecipazione al Festival di Sanremo con il brano Morirò d’amore.

L’ultimo Sanremo

« A Sanremo volevo andarci a tutti i costi. Ero arrabbiatissima. Dicevo: io sto morendo e non ho coronato la mia carriera come avrei voluto. Così sono andata a Roma e ho chiesto a Baudo, che era il direttore artistico, di darmi la possibilità di proporre alla giuria un brano. Lui non lo sapeva, ma era la stessa canzone che mi aveva boicottato per ben due volte… »

Queste le sue parole in un’intervista del 2003 a proposito della partecipazione al Festival di Sanremo dello stesso anno. Apparve per l’ultima volta con una testa disegnata dolcemente, un volto raggiante, ma stanco, su cui il trucco aveva colorato l’ultimo sorriso di questa donna che si illuminava cantando. Scritto da tre donne, dalla stessa Giuni Russo, Maria Antonietta Sisini e Vania Magelli, il brano Morirò d’amore canta di una verità che viene fuori dall’artista e che incontra il pubblico, la verità di un amore altissimo, supremo. “Morirò in te” disse sorridendo in un’intervista guardando al cielo, dimostrazione del raggiungimento di una consapevolezza matura e ben consolidata nella mente e di un mix di lotta ed energie che ha sprigionato come a voler trasferire al pubblico la sua tranquillità spirituale e la sua forza.

Il ritorno del soldato Russo

A dieci anni dalla sua morte, Giuni Russo “ritorna” con un album, postumo, di brani inediti che uscirà il 17 novembre e che custodirà ben 8 tracce. Pubblicato da Edel, l’album Il ritorno del soldato Russo verrà presentato solo in vinile e in edizione limitata, un vero e proprio cimelio per veri collezionisti e cultori della buona musica. Giuni Russo, una persona che ha fatto della sua musica uno strumento ed un mezzo per darsi al pubblico così come voleva, senza precedenti costruzioni e sovrastrutture. E il suo “ritorno” sottolinea ancora una volta che, nella musica come nella vita di tutti i giorni, conta la persona che si è e non il personaggio che si vuol far credere di essere, perché il tempo sa far distinguere sempre le “persone” dai “personaggi”. E il soldato Giuni era, prima di tutto, una persona.Il ritorno del soldato Russo

 

Credits foto: max.gazzetta.it/ facebook.com/GiuniRusso.Official