Macchianera Awards: intervista ad Alessandro Bianchi di Zucchero Sintattico

Ho conosciuto Alessandro per lavoro e il suo modo di scrivere mi è subito piaciuto. Io quel famoso gay radar proprio non ce l’ho: ce l’ha Bender in una spassosa puntata di Futurama e ce l’hanno (dicono) in molti, tanto attenti da percepire al volo, grazie a piccoli gesti e qualche commento, l’orientamento sessuale di ciascuno. 

Spoiler alert: questo post è pieno di luoghi comuni, banalità e imprecisioni. Siate clementi 🙂

Sarà che il gay radar non esiste affatto, sarà che a me neppure importa e dunque ci sto poco attento. Posso dire con certezza, però, che chi si mette di impegno a scrutare radiograficamente le tue abitudini sessuali, non di rado sbaglia.

Il gay radar e il test del calendario

Qualche anno fa (oddio, molti anni fa!) ero in stage presso un’azienda articolata su più livelli: al piano terra officina e produzione di arredi pubblicitari e ai piani superiori amministrazione e reparto grafico.

A fine giornata un paio di operai mi invitarono a entrare in officina, per fare una migliore conoscenza, immaginavo.  Nulla di strano nel trovarli intenti a commentare un calendario tipico da officina: bellezze scosciate senza molta stoffa addosso, sguardi ammiccanti, pose sexy. Non ricordo neppure quale fosse la Giovannona Coscialunga protagonista del calendario.

“Questa ti piace? E questa? Minchia che bona, vero?”  

Ci ho messo un po’ a capirlo ma poi l’illuminazione: mi avevano ufficialmente sottoposto a un gay test!

Sarà che portavo i capelli lunghi, sarà stata quell’abbondanza di “per piacere” e “grazie”, chissà che una normale gentilezza non fosse stata identificata come una prerogativa tipicamente femminile.

In realtà non so se ho superato quel test, o se ci fosse modo o bisogno alcuno di etichettarsi etero per qualche motivo, ma qualcosa, in quell’occasione, l’ho imparata eccome.

La storiella (vera, per carità) mi serviva solo da introduzione per l’intervista a un talentuoso scrittore, founder di Zucchero Sintattico, candidato ai Macchianera Awards, i premi più ambiti della rete, come miglior sito a tema LGBT, quindi mi sono tolto qualche curiosità tipo: perché il mondo gay non è tutto rosa?

Lascio rispondere a lui, che sul tema ne sa molto più di me e lo affronta con una tale apparente leggerezza da farmi dubitare di averlo superato, quel famoso test.

Ah, vi perdono in anticipo se abbandonerete il post prima della lettura completa, ma solo se avrete cliccato qui, per votare Alessandro ai Macchianera Awards: si può votare fino a venerdì 15 settembre, perché la cerimonia di premiazione si terrà il 16 settembre al Teatro Manzoni di Milano.

Forza, indossate le piume di struzzo e precipitatevi a votare! 

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Alessandro Bianchi candidato ai Macchianera Awards con Zucchero Sintattico

Ho visitato zuccherosintattico.it, come mai non è tutto rosa?

Questa è una buona domanda! (e anche molto divertente) Ho un rapporto di amore e odio con gli stereotipi. Niente rosa… per ora!

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Il tuo target di riferimento è chiaro ma il tuo blog piace molto anche agli etero. Come mai?

Perché io sono praticamente perfetto, come una specie di Mary Poppins drogata di biscotti.
No, okay. La verità, credo, è che Zucchero Sintattico non nasce come blog LGBT. Lo è diventato quando ho iniziato ad avere l’urgenza personale di scrivere a proposito dei diritti gay, perché non trovavo un altro luogo sul web che dicesse quello che mi passava in testa.

Quindi scrivo di diverse cose, tra cui la questione LGBT. Forse chi mi segue non lo fa solo per i contenuti, ma anche per la voce, il punto di vista, il modo di vedere le cose.

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Quanto conta che esista una categoria LGTB ai Macchianera Awards?

Non l’ho presa bene, inizialmente. È un po’ come quando vedevo l’etichetta LGBT in libreria; adesso ho fatto la pace con me stesso e la ritengo un utile metodo di catalogazione, ma all’inizio mi dava fastidio che esistesse un genere letterario LGBT: come se ci fosse la vera letteratura e, un po’ più in basso, i romanzi gay.

Nel caso dei Macchianera, il discorso è leggermente diverso: è bello che in rete si possano trovare opinioni, guide e supporto che parlino delle minoranze e per le minoranze. Opinioni, guide e supporto che auspicabilmente possano essere letti anche da chi, di queste minoranze, non fa parte.

Essere tra i finalisti è un bel traguardo. Come si raggiunge?

Essere candidati è già un bel risultato, soprattutto se penso che concorro con redazioni di giornalisti, attivisti e blogger impegnati da anni nella lotta LGBT. Li stimo molto. Per qualcuno di loro, il blog è proprio un mestiere.

Per quanto mi riguarda, Zucchero Sintattico è un progetto che amo e gestisco nel tempo libero, e sono felice di sapere che, nonostante questo, tante persone lo seguono al punto da nominarlo ai Macchianera. Forse il segreto è questo: crederci, non mollare, tenere botta.

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Quali sono i tuoi progetti per il futuro?

Grazie a un’amica ho scoperto che mi piace da morire registrare i podcast dei miei post.
Vorrei cominciare un progetto solo audio, da ascoltare in macchina mentre si va all’aperitivo, o in bagno mentre si fa la pupù.

Ci sono così tanti momenti morti nelle vostre vite che potreste spendere con Zucchero Sintattico: il mio obiettivo è riempirli tutti!