Netflix, dal 2015 anche in Italia lo streaming on demand

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Netflix finalmente arriverà in Italia nel 2015 e questo sicuramente non farà dormire sonni tranquilli agli AD di Mediaset Premium e di Sky, perché dove apre il sistema Netflix le televisioni via cavo e a pagamento sembrano perdere utenti.

Cos’è Netflix?

Netflix è un servizio di noleggio DVD e videogiochi che dal 2008 offre anche un servizio di film streaming on demand con un  abbonamento mensile.

 

Dal 2010 la startup americana si è iniziata a internazionalizzare raggiungendo alcuni Paesi dell’America Latina e dell’Europa, superando i 50 milioni di abbonati dei quali 35 nei soli Stati Uniti.

 

La società attualmente ha oltre duemila dipendenti, un fatturato di 3,66 miliardi di dollari e un utile netto di 17,15 milioni di dollari ed è in rapida ascesa. (Fonte Wikipedia)

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Il confronto con Blockbuster

Netflix è riuscita a fare esattamente quello che non ha fatto Blockbuster anni fa, ovvero capire che lo streaming on demand via internet sarebbe stato il futuro della distribuzione dei film, mentre la società texana è rimasta ancorata al vecchio modello distributivo della classica videoteca con noleggio di videocassette e dvd, videogiochi e film, offline.

 

Da qualche giorno su una sezione apposita del sito, Netflix Job, compare un annuncio per la ricerca di personale motivato e con uno skill di competenze compatibili alle mansioni richieste in lingua araba, vietnamita, giapponese, coreana, italiana, polacca, spagnola e ungherese.

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Skill e competenze richieste

In particolare competenze e skill richieste sono: ownership of linguistic quality; creating and maintaining glossaries and style guides; working with CAT tools, approving translations and maintaining memories; working with external vendors; representing linguistic and cultural nuances in cross-functional meetings; hands-on translation and editing tasks; planning and executing linguistic QA tasks on multiple devices and platforms; originating, monitoring and resolving linguistic bugs as necessary.

 

Oltre a possedere un’ottima conoscenza della lingua e dell’uso di pc e mac, è richiesta una buona conoscenza del mercato dell’entertainment, il che porta a presumere un prossimo approdo nei mercati delle lingue menzionate.

I numeri di Sky e Mediaset Premium

Attualmente Sky conta su 4,8 circa milioni di abbonati, circa 200 mila in meno dal picco del 2012. Gli utili sono scesi a 23 milioni di euro anche per le ingenti spese dovute ai diritti delle Olimpiadi e alla UEFA Champions League. Il colosso di Murdoch ha quindi annunciato che dal 2015 andrà sul digitale terrestre e probabilmente renderà in chiaro alcuni dei suoi 43 canali tv precedentemente a pagamento così come avviene già con Cielo.

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Mediaset Premium è invece la piattaforma televisiva del gruppo Mediaset, che dal 1980 rivaleggia con la Rai per l’audience dei canali in chiaro. L’offerta pay per view del gruppo Mediaset è attiva dal 2005, ma solo negli ultimi anni è decollata veramente, arrivando fino ai 2 milioni di abbonati dichiarati nel 2013 per un fatturato di 518 milioni di euro.

Gli altri servizi minoratari

Esistono poi altri servizi minori di televisione in abbonamento, come InfinityTv del Gruppo Mediaset, lanciata probabilmente per contrastare e sottrarre anticipatamente mercato alla futura ascesa di Netflix; TimVision, già uscita come Cubo Vision del gruppo Telecom. I loro numeri però restano bassi e pressoché non rilevanti rispetto ai due maggiori servizi di pay per view.

 

Aspettando anche le mosse di Google dei prossimi anni, intanto Netflix viene a fare shopping di utenti in Italia.