Il Parco Nazionale del Pollino e le sue meraviglie

La cinematografia americana ci ha abituati a paesaggi grandiosi, uomini temerari che affrontano la natura selvaggia con grande forza d’animo e coraggio, lotte contro gli animali e repulsione contro questa “società malata” (cit. Alex Supertramp).

Panoramica del Parco Nazionale del Pollino - Foto di Marcello Lombardi
Panoramica del Parco Nazionale del Pollino – Foto di Marcello Lombardi

Film come Into The Wild, Wild, The Way Back e I sogni segreti di Walter Mitty hanno influenzato tantissimi giovani che, presi dall’entusiasmo di una vita a contatto con la natura, hanno intrapreso lunghi viaggi in giro per il mondo.

Questi lungometraggi ci hanno mostrato i paesaggi grandiosi che vanno dagli Stati Uniti all’Alaska, dalla Siberia al Tibet, dall’Islanda alla Groenlandia. Inevitabilmente siamo “contaminati” e spinti a cercare le grandi avventure fuori dai confini nazionali.

Ricordo ancora quando, nel maggio del 2011, vidi per la prima volta il film Into The Wild. Ero in trepida attesa di partire per il Sud America, alla volta del Deserto de Atacama e di Machu Picchu. Ricordo ancora l’adrenalina nel vedere quei paesaggi meravigliosi e il pensiero di conquistare Machu Picchu mi galvanizzò ancor di più.

Paradossalmente, ho scoperto e visitato i Parchi Nazionali dell’Italia solo dopo aver conosciuto parte del resto del mondo. Ed ho capito che l’Italia non ha nulla da invidiare a paesi come l’Argentina, il Cile e il Perù.

Purtroppo il turismo ambientale, nel nostro Paese, è scarsamente considerato e stimolato ma, armandosi di pazienza e di un comune motore di ricerca, possiamo scoprire posti che sono davvero unici e, soprattutto, bellissimi. Posti come Campo Imperatore, i Monti Sibillini e il Parco Nazionale del Pollino nascondono segreti che vi lasceranno a bocca aperta.

Quindi, eccomi qui a raccontarvi il mio Pollino.

Parco Nazionale del Pollino, un Parco che difende l’ambiente

La strada per Piani di Ruggio - Foto di Marcello Lombardi
La strada per Piani di Ruggio – Foto di Marcello Lombardi

Il concetto di montagna, nell’immaginario del turismo di massa, è spesso e volentieri legato alle piste da sci. Ebbene, il Parco Nazionale del Pollino ne è totalmente sprovvisto.

Non so quale siano le motivazioni che hanno spinto l’Ente Parco a non installare questi impianti, però ritengo che, nella logica della conservazione ambientale e della biodiversità, sia stata una scelta saggia.

Non mi dilungherò sul perché è dannoso per l’ambiente; in ogni caso, non è difficile capire che l’installazione degli impianti di risalita, la creazione delle piste e delle strutture ricettive hanno un impatto paesaggistico notevole, senza considerare l’abbattimento di intere porzioni di bosco e le opere edilizie per la creazione di hotel e ristoranti. Inoltre, l’innevamento artificiale richiede un grande consumo di energia e di acqua, oltre ad essere sospettata di inquinare l’ambiente.

Parco Nazionale del Pollino, un paradiso naturale

Faggeta sul sentiero per Serra del Prete - Foto di Marcello Lombardi
Faggeta sul sentiero per Serra del Prete – Foto di Marcello Lombardi

Il Pollino è il posto ideale per le famiglie che vogliono passare un periodo di vacanza in totale relax, a contatto con la natura. Agriturismi e rifugi vi accoglieranno nel migliore dei modi, e per le famiglie più avventurose sarà possibile esplorare la natura selvaggia in tutta sicurezza, accompagnati dalle guide del Parco.

Il turismo nel parco non è monotematico, bensì è evergreen. In qualsiasi stagione c’è sempre una attività da svolgere. L’estate potrete avventurarvi nelle Gole del Raganello o nei boschi di Piano di Ruggio, e l’inverno vengono organizzate le bellissime ciaspolate nella faggeta innevata.

Parco Nazionale del Pollino: la natura selvaggia

Piani di Ruggio visto dalla Cima del Serra del Prete
Piani di Ruggio visto dal sentiero per Serra del Prete

Per i trekkisti c’è solo l’imbarazzo della scelta. Nella zona di Piano di Ruggio e Colle Impiso, caratterizzata da paesaggi mozzafiato e dalla scarsissima presenza umana, c’è solo l’imbarazzo della scelta: tantissimi i sentieri, di varia difficoltà, che portano alle vette più alte del Parco. Serra di Crispo, Serra delle Ciavole, Serra del Prete, Monte Pollino e Serra Dolcedorme, solo per citarne alcuni, vengono percorse da tantissimi atleti, fotografi e amanti della natura.

Alta è la probabilità di incontri con la fauna del luogo. Tantissimi cavalli liberi al pascolo, oltre a volpi, cinghiali e lupi.

Cavalli al pascolo - Foto di Marcello Lombardi
Cavalli al pascolo – Foto di Marcello Lombardi

Per chi volesse conquistare le cime più alte del Pollino, consiglio vivamente l’uso di un navigatore GPS. I sentieri del parco non sempre sono ben segnalati, e la probabilità di perdersi è alta (come è successo al sottoscritto e a numerosi altri colleghi).

Trekkisti - Foto di Marcello Lombardi
Trekkisti – Foto di Marcello Lombardi

Il Pino Loricato, simbolo del Parco Nazionale del Pollino

Pino Loricato immerso nella nebbia a Serra di Crispo - Foto di Marcello Lombardi
Pino Loricato immerso nella nebbia a Serra di Crispo – Foto di Marcello Lombardi

È un albero monumentale ed è, a buona ragione, il simbolo del Parco. Riesce a sopravvivere dove altre specie non potrebbero. Infatti, a Piani di Pollino (quota 1900 mslm) si sono raggiunte le temperature record che hanno sfiorato i -30 gradi.

Dettaglio di Pino Loricato - Foto di Marcello Lombardi
Dettaglio di Pino Loricato – Foto di Marcello Lombardi

Questo albero è concentrato nell’appennino meridionale, specialmente nel Pollino. Lo si può vedere svettare e dominare sull’intero Parco a Serra di Crispo e a Serra delle Ciavole. È una specie piuttosto longeva, e nel 1989 è stato trovato un esemplare dell’età di addirittura 963 anni.

Fotografia notturna e astronomica

La Via Lattea fotografata da Piani di Ruggio - Foto di Marcello Lombardi
La Via Lattea fotografata da Piani di Ruggio – Foto di Marcello Lombardi

La totale assenza di luci in determinate zone del Parco Nazionale del Pollino, alcune facilmente raggiungibili con la propria auto, attira fotografi da tutto il mondo.

Maurizio Pignotti, annoverato tra i migliori otto fotografi al mondo, ha dedicato un intero articolo di fotografie notturne al Pollino. Ed è facile capire il perché: se si ha la fortuna, e il coraggio, di addentrarsi nella natura selvaggia e di pernottare all’aperto, si può godere di un cielo stellato che è difficile, o addirittura quasi impossibile, trovare al giorno d’oggi.

Nel Parco è assolutamente vietato piantare tende o accendere fuochi, seppur controllati. Quindi, prima di decidere di partire in questa avventura, chiedetevi se siete disposti a dormire per terra con la sola copertura del sacco a pelo.

Parco Nazionale del Pollino, un Parco dai mille volti

Località Pedarreto, nei pressi del Rifugio Fasanelli – Foto di Marcello Lombardi

Che sia estate o inverno, autunno o primavera, il Parco Nazionale del Pollino vi regalerà emozioni uniche. Dai paesaggi mozzafiato alla cucina locale, c’è sempre un buon motivo per visitarlo.

E se non l’avete ancora fatto, organizzatevi per farlo il prima possibile. Il vostro cuore e la vostra anima ringrazieranno.