Di recente sono “costretto” a parlare molto della mobilità a Milano. Un po’, lavorando in questo specifico settore, devo ammetterlo, sono stupito dal cambiamento di questa città.
La Milano del passato, un simbolo di inquinamento
Ma partiamo dalla [inlinetweet prefix=”” tweeter=”” suffix=”null”]Milano del passato, fatta di nebbia e inquinamento, forse la metropoli meno green d’Italia[/inlinetweet]: senza depuratori, una delle grandi inquinatrici del Po e dei suoi fiumi locali.
Ora i depuratori ci sono, ma sia hanno comunque problemi con Lambro, Seveso e Olona perle esondazioni. Anche questo, ne sono certo, verrà risolto.
Verso Expo2015, la mobilità sostenibile a Milano diventa un modello da seguire
Oggi, la nebbia è calata.
Sulla mobilità si è arrivati dalle retrovie al confronto alla pari con Parigi e Barcellona, con progetti in fase di sviluppo e con uno dei più grandi car sharing del mondo e con un grande bike sharing.
Se partirà anche lo scootersharing, [inlinetweet prefix=”null” tweeter=”null” suffix=”null”]almeno per la mobilità l’Expo2015 sarà stato uno strumento utile[/inlinetweet].
Se davvero si metteranno più supporti per la mobilità ciclabile, si creeranno zone 30 a velocità ridotta, fuori dal flusso di traffico delle grandi arterie, se si allargherà l’area C, che personalmente ritengo un ibrido tra la riduzione del traffico e la sua monetizzazione nelle casse comunali, se davvero si monitorizzeranno gli accessi su cento e non più su venti punti dei veicoli più inquinanti, allora saremo al top.
Il piano prevede l’incremento della metropolitana e l’interconnessione ancora migliore con le ferrovie e i trasporti di superficie. Si progetta di massima una nuova linea metropolitana, ma dando priorità al completamento e miglioramento delle esistenti.
Cos’è il PUMS e cosa prevede
Il PUMS (Piano urbano della mobilità sostenibile) è un progetto che potrà essere rivisto e integrato in giunta e poi in consiglio: aperto alle segnalazioni, ha valenza decennale e potrebbe costare oltre 2 miliardi, quindi i tempi di sola approvazione sono svariati mesi.
Vi sono in cantiere innovazioni contro la rigidità delle tariffe, sfruttando differenziazioni per tragitti e orari di punta. E diventa decisamente interessante anche l’approccio di progettare il nuovo, ma contemporaneamente di ottimizzare e rendere sicuro l’esistente.
Le proposte sullo sharing (bici, auto, moto) tendono a ridurre il numero di 55 auto per cento abitanti, che però è ancora circa il doppio di Parigi, e il 30% dei milanesi che usa l’auto, contro il quasi 60% di chi vive fuori Milano.
Insomma, una sfida davvero epocale da affrontare.