Storia del LA e dell’intonazione a 432 Hertz [PARTE 2]

Prima di Goebbels furono le bande militari russe ed austriache ad introdurre inizialmente il LA a 440 Hertz, invece che utilizzare l’intonazione a 432 Hertz.

Nel 1917  l’American Federation of Musicians lo aveva riconosciuto come frequenza standard e tre anni più tardi anche il governo statunitense si espresse in tal senso.

Il congresso di Londra del 1939 avrebbe dovuto sancire l’utilizzo internazionale del corista a 440 già adottato dalla radio tedesca, ma non sortì gli effetti desiderati: richiesto dalla Commissione Acustica della Radio berlinese alla British Standard Association, si tradusse in una “cordata” anglo-tedesca che ignorava il parere di altri musicisti europei e il cui esito fu comunque notevolmente stemperato dalla guerra.

Ben altra portata ebbe invece la conferenza internazionale voluta da Joseph Paul Goebbels, con cui il LA a 440 Hz divenne l’intonazione ufficiale della Germania.

http://youtu.be/bnC7TdkRnP4

L’accordatura aurea ha tentato anche il rock

storia del LA
psloane / Pixabay

Anche le alte sfere del rock hanno ritenuto opportuno “sintonizzarsi” sul diapason scientifico a 432 Hertz: le sperimentazioni in tal senso più note, solo per citare alcune storiche band, sono quelle di Pink FloydRolling Stones e Doors, ma anche cantanti come Sade e Adele.

Con ogni probabilità l’opera rock più conosciuta realizzata con l’intonazione a 432 è Live in Pompei dei Pink Floyd. Non di meno, sono da  menzionare il gruppo beat inglese dei Renegades, attivo in Italia  nella seconda metà degli anni ’60, i californiani Tool (progressive metal), e non ultimi gli italiani Archangel, band veneta che propone industrial metal.  Nel marzo 2014 il chitarrista, compositore  e produttore artistico Massimo Varini, protagonista di numerosissime collaborazioni con le voci più affermate del panorama della canzone italiana, ha pubblicato l’album “Relax and Sleep at 432 Hz” suonando la prestigiosa Martin OM18 Authentic 1933 accordata sulla base della frequenza “verdiana”.

Sempre lo scorso anno, a settembre, in occasione dell’uscita dei suoi due ultimi lavori discografici,  rispondendo su Facebook alla richiesta di un fan, Prince, il “folletto di Minneapolis”,  ha citato The Gold Standard, e il riferimento non era certo al sistema monetario ma all’accordatura aurea, in quanto questa è una delle definizioni dell’intonazione a 432 Hz.

Anche il maestro Andrea A. Nacci , citato nel precedente articolo, può essere aggiunto a questo seppur parziale elenco, con il brano 1st of 4, tratto dal suo ultimo CD Jazz married.

Intonazione a 432 hertz: la musica giusta per una società migliore

Anche mettendo da parte quello spaccato di storia che vuole il LA a 440 legato al nazismo e lo si riallaccia piuttosto ad una esigenza concreta di acustica, ovvero quella di adeguarsi alle sale da concerto via via più ampie optando per suoni più acuti, resta però un grosso punto interrogativo sul perchè non ufficializzare quella che a tutti gli effetti appare come la frequenza naturale.

Sarebbe del resto prevedibile obiettare che la musica prodotta da alcuni artisti rock o metal che si sono affidati all’accordatura aurea non presenta certo quelle caratteristiche di idilliaca armonia e positività decantate dai sostenitori dell’intonazione a 432 Hertz.

Ma ancora una volta sono gli studi scientifici a sostenerne la scelta , grazie alla pianista e ricercatrice sonica Maria Renold, che nel 2004 pubblica Intervals, Scales, Tones and the Concert Pitch C.

I test effettuati dalla Renold durante un arco temporale di oltre vent’anni per un totale di oltre 2000 intervistati, suonando il pianoforte alternando l’accordatura standard a quella aurea, hanno evidenziato reazioni differenti nel pubblico: scontrisità, polemiche gratuite e in generale comportamento antisociale nel caso di utilizzo del LA a 440 Hz; maggiore trasporto e abbandono alla musica con relativa sensazione di benessere quando l’esecuzione rispettava le 432 oscillazioni.

Un risultato che, non a caso, fa venire in mente il “libero tono eterico” cui si riferiva Rudolf Steiner.

intonazione a 432 hertz
geralt / Pixabay

Asserire che i problemi che affliggono la società contemporanea (occidentale) come stress, aggressività, cinismo ed egoismo o che l’orrore della guerra che da sempre lacera il mondo intero possano essere risolti abbassando l’intonazione a 432 Hertz sembra un’ipotesi azzardata.

Ma considerando il bagaglio storico culturale, con riferimenti all’armonia del cosmo e della natura, lì dove politica e religione reiterano i propri fallimenti, perché privarsi di questa forse un pò romantica ma suggestiva speranza? Il primo passo è stato già compiuto, grazie ai software che convertono l’intonazione.

LEGGI ANCHE: Storia della musica, l’intonazione a 432 Hertz