Vino per Natale e dintorni, quale scegliere per fare bella figura

Che piaccia o no, il Natale quando arriva, arriva e è necessario scegliere il vino.

E porta con sé parenti più o meno indesiderati, lucine, tombolate, buonismo vario e pranzi interminabili e spesso inenarrabili.

Vino per Natale e dintorni
Vino per Natale – Foto di Flavia Albano

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Perché se ci sono varie scuole di pensiero sugli addobbi (l’albero va fatto prima o dopo l’Immacolata?), sulla posizione dei personaggi del presepe e sui baci sotto il vischio, vi è una sola certezza: a Natale si mangia di più e – si spera – meglio degli altri banalissimi giorni non festivi.

Ma se la scelta delle singole portate da preparare diviene argomento di accesi dibattiti domestici, l’impegno a rintracciare la materia prima di qualità migliore, anche a costo di brevi e trafficati viaggi in provincia (dal macellaio-pescivendolo-fruttivendolo di fiducia) spesso assume i connotati di una corsa agli armamenti .

A fronte di questa attenzione quasi maniacale al cibo, che sarà il protagonista di pranzi e cene di vigilia deve però corrispondere una medesima cura nella scelta dei vini da mettere a tavola, lasciandosi tentare anche dai cosiddetti vini naturali, capaci di emozionare e stupire.

Vino per natale: per iniziare, bollicine

Sicuramente un inizio all’insegna delle bollicine non può mancare, ma nell’enorme panorama enoico quale scegliere? Si può optare per un classico Franciacorta, o per un Oltrepò Pavese, fino ad uno champagne (finalmente anche in Italia non è difficile trovare in commercio champagne naturali).

Vino per Natale e dintorni
Foto di Flavia Albano

Su antipasti freddi leggeri, crudi di pesce, formaggi freschi e sul tanto amato sushi, senza dubbio si può prediligere una Vitovska del Carso, negli ultimi anni vinificata in purezza da un pugno di produttori friulani e sloveni, con risultati interessanti.

Altrimenti un solito noto della Francia: lo Chablis, valida alternativa al più ricercato Chenin blanc della Loira.

Scegliere il vino per Natale: il bianco

Per gli amanti del bianco, accantonato il modaiolo Gewürztraminer, che deve il successo degli ultimi anni al profumo inebriante di frutta esotica (che piace tanto alle ragazze) oltre che al nome (che fa figo pronunciare), la scelta di un Riesling magari della Mosella potrebbe dare il giusto carattere al convivio, abbinandosi a piatti di pesce, crostacei ma anche a salumi e fritti.
Se poi i vostri ospiti sono poco legati a schemi convenzionali e mostrano una buona dose di curiosità, perché non proporre un vino bianco naturale non filtrato? Sicuramente non resteranno indifferenti…

Volendo, un’opzione tutt’altro che scontata può essere un Pecorino delle Marche accanto all’immancabile Passerina della stessa regione. Si tratta in entrambi i casi di vini bianchi giovani di facile beva, caratterizzati da una gradevole vena acida e delicata sapidità.

I vini per Natale: a scelta dei rossi

Quanto ai rossi, se la fantasia non è il must della serata, potrete tranquillamente affidarvi a un Montepulciano d’Abruzzo, o al sempreverde Barolo, ovviamente se il pranzo contiene piatti molto strutturati e base di carni rosse.

Scelta vincente è senza dubbio un buon Aglianico (sia campano o che lucano), che grazie alle sue caratteristiche organolettiche e strutturali si conferma uno dei migliori vitigni italiani
Il capitolo dei rossi non può che chiudersi con quello che in Puglia è il re della tavola da sempre: il Primitivo.

In passato, vinificato con gradazioni alcoliche fino a 18° aveva il potere di stordire del tutto gli anziani della famiglia già dopo l’arrosto e intorpidire le menti dei più giovani, alleviando così le ultime ore a tavola.
Fortunatamente oggi si è giunti a primitivi con un grado alcolico “più umano” che consente di apprezzare meglio questo vitigno autoctono.

Nell’ampio panorama di primitivi pugliesi da non perdere il ricercato Primitivo di Gioia del Colle con vinificazione in anfora, che pur nel solco della tradizione offre un’esperienza sensoriale sorprendente.

In alternativa, perché non provare, sempre restando in Puglia, il Susumaniello? Varietà autoctona meno conosciuta dei fratelli maggiori primitivo e negroamaro, ma ugualmente interessante.

Lo spumante: il vino giusto per Natale

Giunti al termine del pranzo, se i classici panettoni e pandori non consentono di spaziare granché, richiedendo spumanti dolci (da provare però anche un Recioto di Soave), con crostate, pasta frolla e dolci secchi si ha maggiore libertà, potendo prediligere un Passito delle Eolie, o un buon Moscato di Trani e, per pochi fortunati, un eccellente Aleatico Passito dell’Elba.

E forse a Natale vale ancora di più quanto detto da John Keats:

“Datemi libri, frutta, vino francese, un buon clima e un po’ di musica fuori dalla porta, suonata da qualcuno che non conosco”.

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Flavia Albano, avvocato,viaggiatrice, enocuriosa, moderatamente polemica  e attenta all’alimentazione consapevole ci offre la sua consulenza per la scelta del giusto vino per Natale, da portare sulle nostre tavole durante le feste. Tra Natale e Capodanno approfittiamo per viziarci un po’, perché il miglior regalo può essere un’ottima bottiglia di vino.