Bike sharing low cost e high tech, il sogno possibile

Il limite principale del bike sharing per le amministrazioni è il costo degli impianti e soprattutto delle biciclette.

Questo perché in genere ci si rivolge a imprese che fanno sia la bicicletta, sia la rastrelliera, sia il software e che, ovviamente, mantengono una forte privativa industriale sul progetto che può essere espanso solo con i propri modelli.

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Anche in regioni decisamente evolute per la green mobility si assiste così a soluzioni antiquate ed assurde: una colonnina per bici, ovviamente con uno spazio dedicato e con costi incredibilmente alti.

Interoperabilità dei sistemi di trasporto

Parlare di interoperabilità per i diversi sistemi di trasporto sembra ancora essere pura fantasia. Questi fatti limitano la diffusione di un sistema essenziale per la mobilità, ma solo se strutturato in modo molto pervasivo, diffuso nella città e con stazioni vicine.

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Proviamo a pensare, invece, ad un approccio vincente:

  1. imporre in fase progettuale l’interoperabilità per tutti i sistemi, stabilendo in fase di gara dei principi validi per tutti, che potrebbero essere ad esempio per aprire le bici l’uso di una tessera del trasporto pubblico e/o di una app con i parametri di comunicazione noti (sono i famosi web services)
  2. fornire a priori  o rendere pubblici dopo la prima tranche di gara i web services per aprire le bici
  3. imporre l’uso di biciclette non dedicate: la bicicletta va fissata al sistema con metodi evoluzione del classico lucchetto
  4. imporre di avere molte più rastrelliere che  bici, così da consentire il rilascio in posti diversi e di mantenere questo rapporto o maggiore
  5. una sola stazione intelligente per controllare tra 10 e 30 bici, espandibile ad altre
  6. imporre di poter prenotare il servizio, anche con anticipi di minuti per essere certi di uscire sapendo di trovare la bici
  7. avere una app che dica dove ci sono posti liberi per rilasciare la bicicletta

Costerebbe di più? Probabilmente no, anzi.

Struttura delle gare per i servizi di bike sharing

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La gara potrebbe essere divisa tra

  • software, chi meglio di una software house conosce il software e magari può realizzarlo in open source. Sarebbe riutilizzabile da altre città, comprendendo il dialogo con le rastrelliere (i web services), meglio se open source ed eventualmente col vincolo della non esclusività per chi acquista il primo esemplare.
  • Rastrelliere che si aprano e chiudano in base a tessere, app e a comandi (web services), che garantiscano il blocco di tutte le bici o di una grandissima parte di quelle commerciali.
  • Biciclette, col solo vincolo di poter essere bloccate alla rastrelliera. A questa gara potrebbero partecipare costruttori e distributori di biciclette

Spingendosi oltre, qualche software house potrebbe partecipare a prezzi bassi (sperando di vendere il software ad altre città) e potrebbe anche accettare la via dell’open source puntando a incassare su sviluppi e manutenzioni per altre città.

Peraltro non si tratta di un software talmente evoluto da non poter essere replicato.

Stesso discorso può valere per chi progetta le rastrelliere. Esiste ad esempio un prototipo di una ditta di Forlì funzionante, che potrebbe investire vedendosi aprire un mercato.

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Mentre per le biciclette si aprono innumerevoli scenari giocandosi la carta pubblicitaria, si potrebbero ricevere biciclette sponsorizzate dal produttore a costo di produzione, o si potrebbero avere biciclette gratis se sponsorizzate. Mentre, in città di interesse artistico, le biciclette potrebbero rimpiazzare ricevere assistenza gratis cedendone la gestione pubblicitaria.

Il “risparmio di scala”

Ultimo sogno, già svanito in Emilia e in altre regioni purtroppo: perché non fare una gara regionale o sovraregionale mettendo gli investimenti a carico delle regioni, una volta sola,  e le manutenzioni a carico delle amministrazioni locali che aderiscono? Si chiamerebbe “risparmio di scala”.

Come vantaggi si potrebbero utilizzare le bici in una area vasta con lo stesso accesso, che è uno dei principi del sogno della semplificazione. Per assurdo, ad esempio, sul car sharing a standard ICS il metodo di accesso è lo stesso in tutta Italia.