Fracking e terremoti, dimostrato il legame

Terremoto nell'Emilia Romagna - Foto da http://www.giornalettismo.com/wp-content/uploads/2012/05/terremoto-emilia-03.jpg
Terremoto nell’Emilia Romagna – Foto da giornalettismo

Nonostante siano passati un po’ di anni, il terremoto che nel 2012 ha colpito in prevalenza l’Emilia Romagna è ancora vivo nei nostri ricordi. Gravissimi danni al patrimonio culturale italiano e perdita di vite umane accompagnano, purtroppo, questi eventi catastrofici.

Spesso e volentieri spuntano come funghi in autunno le varie teorie del complotto, alcune volte davvero assurde, che sembrano essere partorite dalla mente di un cineasta nord americano. Nel caso emiliano fu puntato il dito contro la tecnica del fracking, utilizzata tuttora in varie regioni del mondo per l’estrazione di gas e petrolio.

Basta una rapida ricerca su Google per trovare siti che promuovono questa tesi e, altri, che la smontano. Prima di continuare, ricordiamo che la tecnica del fracking in Italia è vietata. Infatti, il sito giornalettismo ricorda che nel territorio italiano tale tecnica non può essere utilizzata e in un articolo pubblicato su greenreport, datato 24 ottobre 2014, viene riportato che

è stato approvato l’emendamento allo Sblocca Italia, presentato in commissione ambiente della Camera, che chiede la modifica dell’articolo 144 del decreto legislativo n.156 del 3 aprile 2006 – richiamata dall’inserimento del comma 11-bis dell’articolo 38 – riguardante il divieto di “ricerca e estrazione di shale gas e shale oil e il rilascio dei relativi titoli minerari. L’emendamento dice testualmentee che “Nelle attività di ricerca o coltivazione di idrocarburi rilasciate dallo Stato è vietata la ricerca e l’estrazione di shale gas e shale oil e il rilascio dei relativi titoli minerari. A tal fine è vietata qualunque tecnica di iniezione in pressione nel sottosuolo di fluidi liquidi o gassosi, compresi eventuali additivi, finalizzata a produrre o favorire la fratturazione delle formazioni rocciose in cui sono intrappolati lo shale gas e lo shale oil”. Tutto questo “ai fini della tutela delle acque sotterranee dall’inquinamento e per promuovere un razionale utilizzo del patrimonio idrico nazionale, tenuto anche conto del principio di precauzione per quanto attiene il rischio sismico e la prevenzione di incidenti rilevanti”.

Fatta questa doverosa premessa, ci spostiamo negli Stati Uniti d’America. La United States Geological Survey, agenzia scientifica del Governo degli Stati Uniti d’America che esegue ricerche sui fatti oggettivi relativi all’ambiente, ha ammesso la possibile correlazione tra la tecnica del fracking e l’insorgere di eventi sismici.

Ma andiamo con ordine.

Cos’è il fracking

Illustrazione Rappresentativa del Fracking - Immagine da https://caracaschronicles.files.wordpress.com/2013/05/feat_fracking_footprint_zoom.gif
Illustrazione Rappresentativa del Fracking – Immagine da caracaschronolicles

La fratturazione idraulica, o fracking, consiste nell’utilizzo della pressione di un fluido, generalmente l’acqua, per creare e successivamente propagare una frattura in uno strato roccioso nel sottosuolo allo scopo di estrarre gas naturale e petrolio da sorgenti non convenzionali, come le rocce di scisto o depositi profondi di carbone. Queste fratture possono essere sia naturali che provocate dall’uomo. Nel primo caso vengono semplicemente allargate (dicchi e i filoni-strato, oltre alle fessurazioni causate dal ghiaccio nelle aree con climi freddi), e nel secondo caso invece create in ben precisi livelli di roccia all’interno dei giacimenti di petrolio e gas, estese pompando fluido sotto pressione e poi mantenute aperte introducendo sabbia, ghiaia, microsfere di ceramica come riempitivo permeabile.

Impatto ambientale

Foto da libertyvoice http://thelibertyvoice.com/wp-content/uploads/2012/03/Natural_Gas_Fracking_0.jpeg
Foto da libertyvoice

C’è da prendere atto che qualsiasi attività umana condiziona gravemente l’ambiente, producendo inquinamento. Basti pensare alle “innocue” piste da sci, che comportano l’abbattimento di porzioni di foresta e l’uso smodato di acqua, oppure alla produzione dell’olio di palma che ha comportato l’abbattimento di intere foreste per far posto alle piantagioni. Ebbene, una attività di estrazione di combustibili come petrolio e gas naturale non potevano essere certamente esente da tali problemi.

L’associazione ambientalista Greenpeace, sul suo sito fa un elenco esaustivo. Cerchiamo di riassumerlo in breve.

  • Il fracking richiede un grande utilizzo di risorse idriche. Ogni singolo pozzo richiede dai 9 mila ai 29 mila metri cubi d’acqua all’anno.
  • L’acqua usata per la fratturazione idraulica è mescolata ad additivi chimici (circa il 2% del totale) e si conosce pochissimo della loro natura. Infatti, negli Stati Uniti queste sostanze sono esentate dal regolamento federale e le informazioni su tali additivi sono protette dal segreto industriale. Si sa, però, dell’utilizzo di almeno 260 sostanze chimiche e, alcune di esse, sono note per essere tossiche, cancerogene e mutogene. Queste sostanze potrebbero inquinare le falde sotterranee e soprattutto migrare da una falda all’altra.
  • Dopo la fratturazione il gas metano viene raccolto. Ciò che preoccupa maggiormente sono le emissioni fuggitive, ovvero quella parte di gas che non viene raccolta e si disperde nell’atmosfera.

Rischio sismico

Numero terremoti in Oklahoma per anno - Immagine da http://www.msnbc.com/sites/msnbc/files/styles/embedded_image/public/2014-02-20_1557.jpg?itok=stz-GIE1
Numero terremoti in Oklahoma per anno – Immagine da msnbc

La tecnica della fratturazione idraulica è sempre stata sospettata di essere la responsabile dell’aumento dei fenomeni sismici in determinate aree. Tale teoria è stata, come al solito, supportata da una parte e contrastata dall’altra, dividendo anche la comunità scientifica.

La vera novità è che la United States Geological Survey, in un rapporto, dichiara nero su bianco che esiste una correlazione tra la tecnica del fracking e l’aumento di terremoti nella zona in cui è stata utilizzata tale tecnica. Tutto ciò è riportato in un rapporto nel quale vengono analizzati i dati riguardanti i terremoti avvenuti in 17 regioni degli Stati Uniti d’America.

Si scopre che in alcune aree, ossia Sud del Texas e Oklahoma, c’è un trend esponenziale di incremento della sismicità che continua ancora oggi e nella zona centrale degli USA, negli ultimi 5/7 anni, c’è stato un drammatico aumento dei terremoti.

Si è appurato che in alcuni casi l’attività sismica è aumentata durante il pompaggio dell’acqua per la frattura idraulica e quando tale operazione viene cessata, con essa cessa l’attività sismica. Il tasso di incisione varia da zona a zona. Per esempio, in Oklahoma in passato si verificavano uno o due terremoti all’anno con magnitudo superiore a 3, oggi siamo sull’ordine di uno o due al giorno.

Questo studio, inoltre, evidenzia come l’incremento di piccoli terremoti potrebbe aumentare la probabilità di uno più grande.

La causa è da ricercare nell’iniezione di quest’acqua che può far aumentare la pressione del fluido sotterraneo, rendendo più facile lo scivolamento anche di piccole faglie e quindi contribuendo a provocare terremoti.

Altri studi precedenti hanno messo a nudo tale rischio. Il rapporto Hydraulic fracturing linked to earthquakes in Ohio della Seismological Society of America (SSA), nell’ottobre 2014 ha concluso che 400 piccoli terremoti nell’Ohio sono stati innescati da fracking e sempre la SSA, con lo studio Fracking Confirmed as Cause of Rare “Felt” Earthquake in Ohio, a gennaio ha dimostrato per la prima volta che che un terremoto di magnitudo 3.0, abbastanza forte da essere sentito dagli esseri umani, è stato innescato da fracking. Uno degli autori di quello studio, Robert Skoumal, lo ha definito “uno dei più grandi terremoti mai indotti da fratturazione idraulica negli Stati Uniti”.

La logica del profitto

Ecco come si presenta il paesaggio di un territorio sottoposto ad attività di fracking - foto da Regioni e Ambiente http://www.regionieambiente.it/images/stories/Energia/fracking_pinedale.jpg
Ecco come si presenta il paesaggio di un territorio sottoposto ad attività di fracking – foto da Regioni e Ambiente

Con questa ed altre tecniche, Stati con carenza di risorse energetiche hanno l’opportunità di rendersi indipendenti dall’importazione di energia da paesi esteri. Salute e ambiente non vanno, ahimè, di pari passo con il progresso e il profitto.

Riscaldamento globale, siccità e fenomeni meteorologici importanti stanno mettendo in ginocchio varie parti del pianeta. La zona occidentale degli Stati Uniti d’America è funestata da una siccità senza precedenti, e l’Europa viene battuta da tempeste violente. Il cambiamento climatico è in atto e l’uomo, nonostante la grave crisi idrica, continua con le sue opere insensate per rincorrere il Dio Denaro.

Quando mi trovavo a Machu Picchu, passai vicino a un gruppetto di turisti accompagnati da una guida. Mio fratello ci chiese di fermarci ad ascoltare. Questa guida parlava velocemente in spagnolo, ed io, ovviamente, non capii una parola. Quando ci allontanammo, chiesi a mio fratello di tradurmi cosa avesse detto la guida. Per farla breve, la guida diceva che gli Inca erano un popolo rispettoso della natura che li circondava, tanto che per loro era vietato defecare sulla terra e dovevano farlo nei fiumi. Questa cosa mi fece sorridere ma, contemporaneamente, mi fece capire come certe verità vengono ignorate dall’arroganza dell’uomo moderno.

“[inlinetweet prefix=”#fracking” tweeter=”” suffix=””]Solo quando l’ultimo fiume sarà prosciugato, quando l’ultimo albero sarà abbattuto, quando l’ultimo animale sarà ucciso, solo allora capirete che il denaro non si mangia[/inlinetweet]”.

(Capo Toro Seduto dei Sioux Lakota)