Meteore musicali, ballarono una sola stagione

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È il sogno di ogni cantante e gruppo che si affaccia al mondo della musica, raggiungere il successo e restare in vetta negli anni il più possibile. Spesso però la storia della musica è stata attraversata da fenomeni passeggeri che hanno conosciuto un successo rapido e folgorante, ma che nel giro di pochissimo tempo sono spariti dai radar facendo perdere quasi completamente le proprie tracce. Sono le cosiddette meteore musicali.

Le meteore musicali del pop

La musica pop è costellata di cantanti e gruppi che sono passati in pochi anni dalle stelle del firmamento e della ribalta musicale alle stalle e quindi all’oblio. Ogni decennio ha avuto le proprie: ad esempio negli anni ’80 ci sono stati diversi artisti come Nick Kamen che dopo un tentativo di carriera nel mondo della moda e della pubblicità (chi non ricorda infatti il mitico spot della nota marca di Jeans Levi’s che lo vedeva protagonista) venne scritturato niente poco di meno che da Mrs Veronica Ciccone, in arte Madonna, che lo lanciò nell’olimpo della musica. Bastarono infatti un paio di singoli ben costruiti a fargli conquistare le vette delle hit parade, prima che di lui si perdessero le tracce, musicalmente parlando.

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Oltre a Nick Kamen altri illustri protagonisti della musica anni ’80 hanno conosciuto l’effimero successo di una breve carriera, come Rick Astley, capace di piazzare una serie di successi nel giro di un biennio tra il 1986 e il 1988 e con la stessa rapidità di perdere l’appeal sul grande pubblico.

Come non citare poi i Laid Back che con Sunshine Raggae furono tra i protagonisti musicali del 1983, o ancora il duo dei Modern Talking, anch’essi spariti dopo pochi anni di carriera.

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Un fenomeno nel fenomeno: gli One-hit wonder

Il fenomeno delle meteore musicali raggruppa al suo interno un sottoinsieme che si potrebbe definire come un fenomeno nel fenomeno, quello che l’industria musicale in inglese chiama degli One-hit wonder. Si tratta di quei cantanti o gruppi il cui successo è durato il tempo di una canzone di successo e nulla più.

E in questo caso di esempi nella musica internazionale ce ne sono diversi, da Lou Bega, che scalò rapidamente le classifiche grazie al suo Mambo n°5 per poi sparire.

Andando indietro negli anni ’80 ci sono ulteriori esempi lampanti, tra i quali i Knack, che portarono al successo il brano My Sharona, un singolo ancora oggi ritenuto uno dei brani storici della musica rock. O ancora i Buggles, che ottennero un successo abbastanza clamoroso con il brano Video killed the radio star, che paradossalmente si è tramutato in una sorta di boomerang, visto che da un lato il brano parlava di come l’avvento del videoclip e in generale della musica in tv con la neonata MTV avesse condannato i deejay radiofonici, e dall’altro perché dopo questo pezzo non si sono avute più notizie del gruppo.

Gli anni ’80 rappresentano una fucina di meteore musicali. Gli esempi fatti finora sono infatti in buona compagnia.

Si va da i Soft Cell, che sebbene siano ancora oggi protagonisti di qualche concerto-revival anni ’80, sostanzialmente dopo il brano Tainted Love, del quale esistono diverse cover, non hanno dato seguito a quel successo, passando da Nena, cantante tedesca che nel 1984 si fece conoscere con il brano 99 Luftballons a Nikka Costa, enfant prodige della musica pop mondiale grazie al suo unico hit On my own.

Dal pop alla disco music di fine anni ’70, che vede tra i suoi protagonisti Patrick Hernandez, personaggio singolare al quale è bastato sfornare il brano Born to be alive (ancora oggi un riempi pista), rimasto “figlio unico” nella produzione artistica del cantante, salvo essere ripescato anni dopo da Elio e le storie tese come special guest nel loro brano Born to be Abramo, versione riveduta e corretta del brano disco.

In questo gruppo di artisti si possono annoverare anche i London Beat, che nei primi anni ’90 conquistarono le classifiche con il brano I’ve been thinking about you, oppure il gruppo degli Chumbawuamba interpreti del brano Tubthumping, tra i successi internazionali del 1997.

Le meteore musicali italiane

Anche l’Italia non si è fatta mancare il suo firmamento di meteore musicali, artisti che hanno ballato per una sola stagione, magari quella estiva, per antonomasia foriera di istant songs stagionali, oppure come nei casi già citati, di carriere brevissime.

Una menzione d’onore va alla cosiddetta Italo disco, un fenomeno musicale d’esportazione, che sempre negli anni ’80 ha visto protagonista diverse produzioni musicali made in Italy che però hanno conquistato il mercato internazionale.

https://www.youtube.com/watch?v=576uoOikT7I

Chi non ricorda ad esempio Phil Lion¸ interprete del brano Happy Children, o Gazebo con Dolce vita, per non parlare poi di Sandy Marton e Tracy Spencer, entrambi lanciati da Claudio Cecchetto, e ancora la giunonica Samantha Fox che viene ricordata più per le sue doti fisiche che per i pochi successi musicali che l’hanno fatta entrare in classifica.

Ma c’è anche Baltimora, che con la sua Tarzan Boy, ha fatto ballare milioni di persone in tutto il mondo senza aver dato seguito a questo famosissimo brano.

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Anche nel recente passato il Belpaese ha sfornato artisti che non solo hanno avuto vita artistica breve, ma sono stati spesso additati come meteore per eccellenza della musica.

Tra questi, Valeria Rossi interprete del famoso brano Tre parole, oppure Pago, che nei primi anni 2000 ottenne un eccezionale riscontro di pubblico con la canzone Parlo di te, che fu anche colonna sonora dello spot di una notissima compagnia di telefonia mobile.

Come non citare il gruppo baby dei Gazosa e non ultimi i Jalisse, dei quali si ricorda la clamorosa quanto discussa e discutibile vittoria al Festival di Sanremo del 1997 con il brano Fiumi di parole.

Meteore musicali da ballo

Nel panorama delle meteore musicali, ci sono poi degli episodi che si legano in qualche modo al discorso delle meteore stagionali. Sono le cosiddette meteore da ballo, cioè quei brani il cui successo non è solo determinato dal riscontro positivo in termini di vendite di dischi, ma anche, e forse principalmente, dal successo come balli di gruppo.

È il caso ad esempio delle Las Ketchup, che nel 2002 risultarono uno dei successi estivi più clamorosi con il brano Asereje, ballato e ascoltato ovunque, ma che poi sono passate insieme alla stagione balneare. O i Los del rio, interpreti della celeberrima Macarena, dei quali si sono persi le tracce.