🎅 Come trascorrere il Natale senza inquinare (troppo)

Nonostante si presenti spesso come una festa consumistica, il Natale è un’ottima occasione per non accrescere l’inquinamento e vivere in modo ecologico.

Non suggerisco nuovi acquisti, ma chi li dovesse fare può seguire alcune idee che non dequalificano il Natale ma che lo esaltano.

Vademecum per un Natale green ed ecologico (3)

Luci di Natale e luminarie

Per illuminare casa e oggetti preferiamo luci a basso consumo, che generano anche meno calore, quindi sono più adatte per alberi e presepi per evitare rischi di incendi. Ottime le classi A+ e A++ o le luci a led, magari temporizzate con un timer.

Spenderemo di meno, avremo un Natale ecologico e  faremo un investimento che durerà per molti anni, lasciando intatta sia l’atmosfera del Natale che quella del pianeta.

Personalmente in casa per gli addobbi uso alimentazioni a pila (sicurissima, poco costosa, poco ingombrante), con l’avvertenza di usare pile ricaricabili con caricabatteria. Il risparmio e la comodità sono garantite, ho sempre pile in casa e in poche ore le ricarico.

Vademecum per un Natale green ed ecologico (5)

Passato il Natale sono utilissime per sveglie, telecomandi, torce e tanti altri apparati e durano anni, riducendo sensibilmente l’inquinamento.

Dando per scontate circa 500 ricariche per 20 pile, si risparmierà la dispersione (o anche il solo riciclo) di 10.000 pile usa e getta.

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Raccolta differenziata

Avendo più tempo, sotto Natale facciamo un regalo anche al pianeta, iniziando e ottimizzando la raccolta differenziata dove esiste, o quanto meno conferendo alle isole ecologiche (esistono anche opzioni di recupero su strada in tanti comuni).

  • Metalli
  • Vetro
  • Apparecchi elettronici che non funzionano più
  • Plastica
  • Carta

Questi oggetti non puzzano e non sporcano, quindi la fatica per conservarli e conferirli nella differenziata è davvero minima.

Vademecum per un Natale green ed ecologico (2)

Se sono ancora funzionanti poi, oggetti come cellulari per noi obsoleti, PC, libri, occhiali, possono essere donati ad organizzazioni che li recuperano e li riusano per i meno fortunati, in Italia o nel mondo. Ne esistono molte in ogni città.

I regali di Natale e gli imballi

Un’idea ottima per i regali è quella di fare doni immateriali come abbonamenti, ricariche, viaggi, buoni acquisto. In genere si fa felice chi li riceve, non si gira in cerca dei regali, non si confezionano con grandi imballi.

Parlando di imballi, ecco dove smaltirli:

  • il cartone va nella raccolta della carta dopo averne ridotto l’ingombro
  • polistirolo e plastica vanno nella plastica, ma prima, anche in questo caso, bisogna ridurne l’ingombro
  • purtroppo la carta speciale (argentata, lavorata, plastificata) e i nastri di norma vanno nell’indifferenziata
  • se sporchi, anche gli imballaggi vanno nell’indifferenziata
  • lampadine e luminarie sono RAEE e andrebbero conferiti all’isola ecologica, come gli elettrodomestici e gli apparati elettronici
  • abeti veri senza radici, non riciclabili (che spero sinceramente siano in forte calo), vanno nel verde o in isola ecologica per diventare fertilizzanti
  • abeti sintetici e palle di vetro vanno conferiti all’isola ecologica
  • rifiuti organici (purtroppo ancora il 30%) finiscono nell’organico o nella compostiera se l’abbiamo in giardino, ma i resti dei cenoni hanno usi intelligenti anche in cucina e sono gradevolissimi da mangiare
  • le tante bottiglie, se non le ricicliamo per farci il nostro vino imbottigliandolo, vanno nel vetro (nei paesi evoluti questo viene addirittura differenziato per colore)

Vademecum per un Natale green ed ecologico

Dopo essere stati attenti all’ambiente evitiamo, se regaliamo piante, quelle che danneggino l’ambiente. Anche molte stelle di Natale sono trattate con pesticidi tossici per le api.

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Dolci e cenoni, siamo ecologici anche qui

Per un Natale green scegliamo meno prodotti magari, ma di qualità, biologici e magari a chilometro zero. Approfittiamo di chi ha già la lavapiatti e non usiamo piatti e posate usa e getta, tovaglioli e bicchieri di carta. E poi il vino buono in bicchieri di carta è un insulto e se è scadente forse è meglio preferire l’acqua o la birra.

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Non accaniamoci su specie in estinzione ma preferiamo pesci e prodotti locali, evitiamo i datteri di mare se ce li offrono in vendita e preferiamo pesci locali che sono ottimi con le ricette tradizionali.

Potrebbe essere l’occasione di usare miele italiano che aiuta api e apicoltori in difficoltà, e senza api il mondo sarebbe decisamente peggiore e purtroppo i pesticidi ne riducono già pericolosamente il numero.

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A titolo di esempio, come pubblicizzato in televisione da innumerevoli programmi, si possono provare ricette per ridurre gli sprechi, per esempio friggendo le bucce delle patate, facendo involtini con l’esterno dell’insalata, usando la buccia della zucca cotta nelle torte dopo averla passata. Ma qui si va sulla curiosità e sul virtuosismo culinario.

Diventa molto più importante comprare quel che serve e non troppo, controllare le scadenze dei cibi acquistati e messi in freezer.

Vademecum per un Natale green ed ecologico (4)

Altri tipi di risparmio possibili per noi e per l’ambiente per il Natale green?

Se possibile fare la spesa a piedi o in bici o con i mezzi pubblici (che spesso offrono sconti per le feste), o ridurre le percorrenze in auto, specie in centro.

Per il nostro frigo esiste una app, FrigOK : se inseriamo foto, quantità e scadenze di ciò che acquistiamo, questa ci avviserà delle imminenti scadenze di ciò che abbiamo in freezer.

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Ultimo suggerimento, dove possibile (visto che state leggendo in internet) cercate di ricevere le informazioni via web e via mail e non più per via cartacea. Risparmieremo carta, quindi piante e l’inquinamento per la lavorazione. Molte multi-utility (per es. Hera e E.ON in Emilia Romagna) si sono impegnate a piantare alberi al raggiungimento di un target.

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Hera, a fronte di 100.000 adesioni al servizio on line (la mia c’è già) pianterà 2.000 alberi, che possono assorbire 200 tonnellate anno di CO2 , oltre alle 44 risparmiate sulla carta. Tipico caso virtuoso: con minimo impegno si ottiene un risultato.

Il progetto E.ON in Italia ha già 2.000 alberi e punta ai 10.000 alberi, ovviamente autoctoni.

Non resta che sperare in un buon Natale, ecologico naturalmente.