Questo post prende spunto dall’ EV City Casebook comparso su Urbanforesight, un report incredibilmente interessante sull’auto elettrica nel mondo.
Qui è possibile trovare tante idee su casi di studio e 50 vere ispirazioni per chi vuole lavorare nel settore o approfondire questo tema.
Questo è il grafico più emozionante, perché tende a dimostrare che siamo nella pendenza delle troppe aspettative. Bisogna pensare al minimo della disillusione per poi puntare al punto della maturità del prodotto.
Siamo evidentemente nel punto di minimo, o vi stiamo precipitando, per i prezzi ben oltre quel che il cittadino può e vuole spendere e con una autonomia ancora troppo ridotta in valore assoluto.
E mancano ancora punti di ricarica, il che non è poco.
01_ Zone a bassa o bassissima emissione
Con riferimento a Londra, si tende a dimostrare come creare aree riservate alle auto elettriche crei un mercato, nella città della congestion charge.
02_ Taxi elettrici
Questa idea arriva da Bogotà: è credibile in quanto un taxi fa molta strada urbana, ma ha senso se il mezzo è assistito da una centrale che ne preveda e gestisca l’autonomia, in una città in cui forse i taxi danno il maggior contributo all’inquinamento.
03_ Integrazione urbana
Toyota City: il Giappone punta a sfruttare l’integrazione digitale.
04_ Trasporti elettrici a basso costo
Manila punta ai veicoli elettrici perché consumano meno e costano meno a livello di manutenzione, con veicoli a tre ruote e bassi costi, rispettando in maniera innovativa le tradizioni.
05_ Batterie dimensionate ad hoc
Amsterdam punta a ottimizzare le batterie sulle necessità individuali e di flotte, anche in ambito aeroportuale, puntando a gestire un eventuale degrado dato dall’uso, usando il minimo peso di batterie possibile.
06_ Indipendenza da combustibili fossili
Le Hawaii sono isole non grandissime, ma sono lo stato americano più dipendente dai combustibili fossili e questo conta molto nella loro economia. Anche in Italia il prezzo più alto per carburanti è nelle piccole e remote isole.
07_ Incentivi locali
Oslo promette incentivi a largo spettro, anche non finanziari.
08_ Sensibilizzazione
Shangai crea una zona dimostrativa per i veicoli elettrici.
09_ Ricarica wireless
La Corea del Sud sta integrando meno batterie e ricariche wireless per i bus. Si tratta di una potenza che può investire e questa forse diventerà una strada valida, anche se oggi appare ancora molto teorica.
10_ Trasporto pubblico elettrico
Un caso reale è quello di Roma, con minibus elettrici e filobus e tram. Lo si può vedere con una minima spesa (e Roma merita un viaggio).
11_ Sfide tecnologiche
Da Donington arriva una dimostrazione delle potenzialità dei veicoli elettrici con le “formula uno” elettriche, che faranno un regolare campionato. Il motivo è anche convincere il mondo che i veicoli elettrici possono essere performanti. E lo sono, almeno sullo spunto da supercar.
12_ Approccio regionale
C’è anche il caso dell’Emilia Romagna con la ricarica elettrica condivisa e integrata (almeno teoricamente), gestita dalla tessera del trasporto pubblico MiMuovo.
13_ Veicoli elettrici, smart grid e mercati elettrici
In Delaware troviamo un progetto universitario di ricerca sui bus elettrici in ambito urbano.
14_ Riuso delle batterie
Ancora in Giappone, la ricerca ideale dal punto di vista ecologico consente il riuso delle batterie usate.
15_ Ottimizzazione delle flotte
Scozia, ottimizzazione dell’uso delle flotte e algoritmi sul percorso migliore ponderati per veicoli elettrici. Esiste un progetto dell’università di Bologna simile, con 50 vetture.
16_ Istruire bambini e ragazzi
Australia, questo è ovvio (in Italia siamo purtroppo ancora lontani da questa cultura), ma altrettanto banalmente è la via maestra per eliminare pregiudizi.
17_ Accelerare la diffusione dei veicoli elettrici con il car sharing
Parigi possiede 2500 veicoli elettrici condivisi.
Forse il dato di Parigi sarà esagerato, ma il timore è che tutti i car sharing italiani insieme non ne facciano neanche 50 di auto elettriche.
18_ Nuovi fornitori possibili
Barcellona punta a introdurre nuovi fornitori nel mondo dei veicoli elettrici ed esiste già anche un prototipo reale.
19_ Veicoli leggeri
A Monaco i progetti BMW per veicoli poco pesanti puntano a ridurre il peso delle batterie con tecnologie innovative.
20_ Veicoli con capacità di espandere l’autonomia
In Danimarca si susseguono gli studi su veicoli ibridi, non necessariamente basati su motori termici tradizionali a combustibili fossili, puntando a celle di combustibile. Resta da chiedersi se non sarebbe meglio puntare sul metano.
21_ Veicoli pesanti con alimentazione via filo sulle strade
In Germania si pensa ad autostrade come linee ferroviarie, con alimentazione stile treno o filobus.
22_ Collaborazioni industriali
Il caso globale più famoso è quello di Renault – Nissan.
23_ Viaggi anche lunghi con sistemi di ricarica rapida
Estonia, un progetto di sistemi di ricarica rapida strategicamente disposti sul territorio, fortunatamente non troppo esteso è già avviato.
24_ Riduzione dell’emissione di CO2 con fonti senza combustibili fossili
Scozia, isole Orcadi: sistemi di generazione dell’elettricità rinnovabili. Queste isole sono piccole e poco popolate e sono l’occasione giusta per un progetto possibile.
25_ Cambio rapido delle batterie
In Cina è già attiva una sperimentazione sui taxi per il cambio rapido delle batterie e per il loro miglior uso, allungandone il raggio d’azione.
26_ Ricarica gestita
In Giappone ci sono studi evoluti per evitare la concorrenza delle ricariche con picchi di assorbimento, anche per progettare correttamente la rete di distribuzione e non sovradimensionarla.
27_ Veicoli a guida autonoma e automatica
In California le sperimentazioni mirate sui veicoli elettrici sono molto più facilmente adattabili alla guida automatica. Incidentalmente l’eccellenza è nell’Università di Parma in Italia!
28_ Turismo
A Zermatt, in Svizzera, dal 1966 si è ridotto l’accesso ai veicoli a combustione per preservare l’ambiente. Ora la località ha una grande flotta di veicoli elettrici e parcheggi esterni per i veicoli “classici”.
29_ Saltare la fase dei veicoli con combustibile fossile
Il Sudafrica promuove direttamente l’acquisto di veicoli elettrici per i neopatentati, anche per evitare all’origine i pregiudizi sui veicoli elettrici.
30_ L’acquisto delle vetture elettriche come esperienza gradevole
Un caso particolare è quello della Tesla in California, con la vendita al pubblico attraverso internet e grazie a piccoli store avanzati.
31_ Distributori di macchine
In Cina si susseguono i car sharing elettrici evoluti, basati su parcheggi verticali che garantiscono la vettura carica, con più punti di presa e rilascio della vettura.
32_ Edifici già cablati per auto elettriche
In Giappone i nuovi edifici sono già pronti per ospitare auto elettriche.
33_ Logistica
Bruxelles, l’uso di veicoli elettrici per il primo e ultimo miglio è un progetto pilota di TNT, con depositi mobili per sfruttare al meglio l’autonomia dei veicoli elettrici con corse brevi.
34_ Ricarica al lavoro
USA: un progetto pilota con grandi e piccole aziende dà l’opportunità di ricaricare i veicoli al lavoro, quando sono fermi mentre impiegati e operai lavorano. Semplicemente geniale.
35_ Consorzi di acquisto
A Stoccolma vengono fatti acquisti in blocco per grandi economie di scala. Oltre 1.000 veicoli all’anno con una compensazione dei costi maggiori del veicolo elettrico.
36_ Condizioni ambientali estreme
La Lapponia finlandese conduce test sulle temperature estreme sottozero che riducono l’autonomia fino al 60%, laddove il troppo caldo la riduce “solo” del 33% con le tecnologie odierne.
37_ Riciclo dei materiali delle batterie
In Belgio oltre agli obblighi di legge sui rifiuti e il riciclo, vi è una reale opportunità con le batterie più moderne delle auto non al piombo.
38_ Micro veicoli per micro mobilità
Giappone: si sviluppano i veicoli a uno o due posti per gli anziani, elettrici per garantire la mobilità con bassi pesi e minor consumo delle batterie. Il progetto ha base su un’isola non troppo grande. Il principio è geniale ed esiste anche da noi con il twizzy.
39_ Carica bidirezionale
In Giappone si favorisce l’intercambio di capacità non solo dalla rete ai veicoli ma anche viceversa, basato sulle Nissan Leaf, che possono servire da generatori di emergenza, il tutto basato su smart grid elettriche.
40_ Agire sull’equità fiscale per i veicoli elettrici
In Francia le emissioni dono legate alla tassazione. Più inquini, più paghi.
41_ Condividere i sistemi di ricarica
A Berlino i sistemi di condivisione di ricarica sono sia pubblici che commerciali.
42_ Condividere finanziamenti pubblici e privati
Ad Indianapolis si preparano a progettare una flotta elettrica di oltre 400 veicoli con finanziamenti pubblici e privati, che sarebbero garantiti come ritorno dai risparmi della flotta stessa.
43_ Ottimizzazione della struttura di ricarica
A Londra si sta cercando di ottimizzare i progetti tra privati che richiedono punti di carica e utenti pubblici. I singoli utenti non hanno la massa critica per creare la rete, ma tutti assieme sì e con garanzia di ritorno degli investimenti.
44_ Sistemi di trasporto intelligenti
In Giappone vi è una integrazione tra mobilità e comunicazioni che consente di usare al massimo l’autonomia, sapendo dove poter ricaricare in emergenza.
45_ Interoperabilità dei sistemi di ricarica
In Belgio si lavora ad una struttura comune e interoperabile di ricarica di vaste aree, con supporto di comunicazioni e informatica.
46_ Infrastrutture integrate
A Vancouver è stata attivata una collaborazione pubblico-privato per ottimizzare le infrastrutture.
47_ Servizi integrati con il veicolo
Colorado: si offre a chi acquista una vettura elettrica anche servizi di bici, van ed efficienza energetica che rendano minimi i limiti percepiti del veicolo.
48_ App remote per la ricarica
A Monaco si lavora allo sviluppo di app mirate alle ultime BMW elettriche.
49_ Diversi modelli di viaggio
In Michigan un innovativo studio è volto a integrare la tendenza locale a prendere meno patenti per i costi del possesso dell’auto con servizi anche elettrici condivisi.
50_ Inquinamento dell’aria
L’uso dell’auto elettrica in tutto il pianeta può ridurre anche solo i danni o lo morti dovute all’inquinamento.
Forse non tutte le 50 azioni sono reali, alcune sono velleitarie, alcune brandizzate da case produttrici, altre casi in condizioni particolari, ma è importante vedere che il mondo si muove e in fretta, e che con buona volontà sarebbe facile realizzare un framework mondiale per lo sviluppo.