Garanzia giovani, boom di adesioni al programma europeo [INTERVISTA]

Garanzia giovani
Ivano Stelluto

 

Garanzia Giovani (Youth Guarantee) è il Piano europeo per la lotta alla disoccupazione giovanile. Con questo obiettivo sono stati previsti dei finanziamenti per i Paesi membri con tassi di disoccupazione superiori al 25%, che saranno investiti in politiche attive di orientamento, istruzione e formazione e inserimento al lavoro, a sostegno dei giovani che non sono impegnati in un’attività lavorativa, né inseriti in un percorso scolastico o formativo (Neet – Not in Education, Employment or Training).

 

Ho rivolto qualche domanda a Ivano Stelluto, dello staff di comunicazione dell’ente di formazione pugliese Programma Sviluppo. Ivano, dopo aver iniziato con docenze nel campo del marketing, è attualmente impiegato all’Informagiovani di Martina Franca, servizio che offre gratuitamente informazione e consulenza a chiunque voglia saperne di più su corsi e master, offerte di lavoro e concorsi pubblici, professioni, lavoro autonomo e creazione di impresa, mercato del lavoro, volontariato, cultura, sport e tempo libero, che Programma Sviluppo gestisce da due anni.

La situazione del mercato del lavoro per i giovani in Italia agli inizi del 2015 può ancora definirsi critica?

Se ci fermiamo alle statistiche, non possiamo certo commentare il momento con il sorriso sulle labbra. I numeri pesano e fanno il paio con il senso di sfiducia e di scoramento che si impossessa dei giovani e di chi, in generale, cerca un impiego. Negli ultimi anni è stato coniato un neologismo che racconta bene, in sole quattro lettere, quanto dicevo prima: NEET, ovvero la generazione di tutti coloro che si sentono impotenti di fronte alla realtà e smettono di cercare. Non solo un lavoro, ma anche un’opportunità di formazione, qualcosa con cui rimettersi in gioco.
In questo mare magnum di incertezze, ci sono però delle sacche di fermento che, oltre a dare concrete possibilità ai giovani, possono rimettere in moto quel senso di fiducia che da troppo tempo ci manca. Parlo, per esempio, di Garanzia Giovani.

Partito il primo maggio dello scorso anno, Garanzia Giovani ha già raggiunto le 402 mila unità. Ma in che cosa consiste concretamente questo Piano europeo?

Garanzia Giovani è il programma dell’Unione Europea nato per favorire l’occupazione giovanile. Recepito dall’Italia, è gestito dalle singole regioni. Il programma prevede una serie di misure per l’inserimento al lavoro, l’orientamento e la formazione mirata all’inserimento lavorativo. È rivolto ai residenti in Puglia, tra i 15 e i 29 anni, non impegnati in attività lavorative, di studio e di formazione (tirocinio o formazione professionale). [inlinetweet prefix=”” tweeter=”” suffix=”null”]Garanzia Giovani è un percorso tagliato su ogni giovane, non un lavoro o un corso di formazione appiccicato addosso[/inlinetweet].

Garanzia giovani

 

Per accedere al programma ci si può rivolgere al Corner più vicino, dove un operatore qualificato supporterà nella registrazione al programma. Si verrà poi contattati dal Centro per l’Impiego per un primo orientamento, dal quale verrà ricavato un profilo del candidato. Al termine del profiling si procede alla sottoscrizione del Patto di Servizio, un documento che sancisce le caratteristiche del percorso da attivare all’interno del Programma Garanzia Giovani.

In questa fase il giovane beneficiario indica quale ATS dovrà realizzare il proprio percorso concordato con il CPI.
Saranno proprio le ATS, ovvero Associazioni Temporanee di Scopo, a prendere in carico i giovani. L’ATS Programma Sviluppo è presente nelle sei province pugliesi ed ha 100 punti informativi, 37 corner per l’accoglienza, l’informazione e l’orientamento; 57 organizzazioni pubbliche e private tra cui Manpower, Openjob Metis e Humangest, oltre all’Università del Salento e al Politecnico di Bari. In più fanno parte dell’ATS otto Distretti produttivi/tecnologici regionali, 13 Associazioni datoriali, 24 Organismi di Formazione accreditati, oltre 12 soggetti autorizzati all’intermediazione lavorativa.

Il piano è un’importante occasione anche per le imprese che, potranno beneficiare delle agevolazioni previste dal programma. Sono previsti bonus occupazionali per le nuove assunzioni e incentivi specifici per l’attivazione di tirocini e contratti di apprendistato o la trasformazione di un tirocinio in contratto di lavoro.

Le regioni nelle quali si contano il maggior numero di adesioni sono: la Campania con il 12% del totale, la Sicilia l’11% e il Lazio l’8%. E la Puglia a che punto della classifica si colloca?

L’ultimo report della Regione parla di oltre 24.000 potenziali beneficiari che hanno aderito a Garanzia Giovani in Puglia. I dati dicono di una crescita attorno ai 1000 aderenti a settimana, con il trend che non accenna a diminuire e promette invece numeri sempre più crescenti.

Rispetto alla tua esperienza nella formazione, quali strategie dovrebbe adattare oggi un giovane neolaureato per inserirsi prima possibile nel mercato del lavoro?

Provo a rispondere, anche se sono del parere che non esistano delle ricette buone per tutti e valide in ogni momento. Innanzitutto, [inlinetweet prefix=”null” tweeter=”null” suffix=”null”]credo che ognuno di noi debba porsi questa domanda: “cosa voglio fare da grande”? [/inlinetweet]È una tappa fondamentale che spesso omettiamo di percorrere o alla quale spesso non riusciamo a trovare risposta. Se non riesco a capire cosa mi piacerebbe fare, è il caso di intraprendere un percorso di orientamento, di avvicinamento a se stessi.

Garanzia giovani [INTERVISTA]

Farsi aiutare da un orientatore può essere una vera e propria arma nella consapevolezza di sé e nell’autostima. [inlinetweet prefix=”null” tweeter=”null” suffix=”null”]Cercare un lavoro è un vero e proprio lavoro[/inlinetweet], capire in che direzione muoversi è già un buon inizio.

In prospettiva futura, il ruolo della formazione diventerà davvero preponderante rispetto alle capacità tecniche o al contrario si sta tornando ad un’economia basata soprattutto sul “saper fare”?

Penso che in futuro si debba cambiare il modello dominante di istruzione e si debba smettere di pensare alla formazione e al saper fare come a due binari paralleli. Secondo me la scuola, sin dal primo approccio con il sistema di istruzione, dovrebbe educare alla creatività più che alla memoria. Le tecnologie richiedono un approccio pronto al cambiamento, soluzioni non immagazzinate a priori ma sempre nuove.
Consiglio la lettura dell’ultimo numero di Wired, dove si spiega bene questo nuovo approccio alla formazione. Non più banchi dove diventiamo contenitori di nozioni ed informazioni, ma insegnamenti sul come risolvere i problemi in modo creativo. Che è un po’ il concetto che sta alla base di app sempre più evolute e di tante startup. Gli esperti dell’impatto delle tecnologie sono concordi nel ritenere che ci sarà lavoro laddove l’uomo non sarà sostituibile dalle macchine, ovvero intelligenza personale, creatività e manipolazione di precisione.

 

Per ulteriori informazioni su Garanzia Giovani in Puglia: garanziagiovani@programmasviluppo.it