L’ultimo di Ligabue è un “Giro del mondo”

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L’ultimo di Ligabue ancora una volta fa centro. Uscito in questi giorni, Giro del mondo, resoconto audio-video dello straordinario tour mondiale che ha visto il rocker emiliano portare ad ogni latitudine il proprio rock ruspante, è un cofanetto di emozione e adrenalina per tutto i suoi fan.

L’ultimo di Ligabue, un vero e proprio “racconto” live, si presenta accattivante già a partire dal titolo, che riprende quello del precedente album dal vivo, datato 2003: Giro d’Italia.

Per questo album live Ligabue ha voluto fare le cose in grande anche sotto l’aspetto dei formati e del packaging.  Giro del mondo  arriva nei negozi in diversi formati. Edizione standard in CD e DVD (due cd con 20 brani dal vivo e quattro nuove canzoni, più un dvd con 20 brani dal vivo); edizione deluxe in CD e DVD (tre cd con 32 brani dal vivo e quattro nuove canzoni, più due dvd con 32 brani dal vivo e i sei videoclip di Mondovisione); edizione deluxe in CD e BLURAY. Dell’album è stata stampata anche un’edizione standard comprendente il vinile per collezionisti e nostalgici.

Dal punto di vista grafico la confezione della versione deluxe si presenta come una vera e propria agenda con tanto di date e scaletta di ogni singolo concerto.

Il primo dei quattro inediti dell’ultimo di Ligabue: C’è sempre una canzone

A fare da apripista all’album troviamo come tradizione negli album dal vivo di Ligabue uno dei brani inediti, C’é sempre una canzone, brano scritto dallo stesso Ligabue, già da qualche settimana in vetta all’airplay radiofonico. Originariamente regalato ad un altro conterraneo del rocker di Correggio, Luca Carboni lo aveva inserito nella sua raccolta celebrativa per i trent’anni di carriera Fisico e Politico (Sonymusic, 2013). In questo album viene riproposto con un arrangiamento molto più rock, ricco di citazioni di altri brani storici come Shout dei Tears for fears e Numb degli U2.

 

 

Il racconto live si apre e si chiude con due brani estrapolati dalle date sold out a San Siro, Il muro del suono e Non è tempo per noi, tratti rispettivamente dall’ultimo di Ligabue, Mondovisione, e dal primo, Ligabue. Una scelta questa che potrebbe non essere casuale.

Seguono poi via, via i grandi successi. Si passa, infatti, da quelli più recenti come Nati per vivere (Adesso e qui), Per sempre, Siamo chi siamo e Il sale della terra. Per arrivare ai  greatest hits della sua discografia: Vivo, morto o X, Ho messo via, Una vita da mediano, Bambolina e Barracuda e Certe Notti, quest’ultima con una particolarità. Si tratta infatti dell’unica canzone presente in tutte le scalette di tutti i concerti effettuati.

Il secondo inedito: I campi in Aprile

A chiusura del primo dei tre cd troviamo il secondo inedito del disco, I campi in Aprile.

Un pezzo per così dire impegnato, con un arrangiamento quasi country, visto anche l’utilizzo del banjo, ispirato da una storia vera: un ragazzo di Correggio che a soli vent’anni deve partire per la seconda guerra mondiale, lasciando tutto per sempre, dato che proprio così troverà la morte a dieci giorni esatti dal giorno della Liberazione.

Ligabue in comune col ragazzo non ha solo il luogo di nascita, ma anche il nome. Il giovane della canzone, infatti, si chiama Luciano Tondelli, un nome, ma soprattutto un cognome molto cari al cantautore emiliano. Tondelli è anche il cognome dello scrittore contemporaneo Pier Vittorio, scomparso tragicamente a causa dell’Aids a soli 36 anni, che con le sue opere letterarie ha segnato la formazione del cantautore. Ligabue immagina, immedesimandosi nel ragazzo, come sarebbe stata la sua vita se fosse sopravvissuto alla guerra: avrebbe magari avuto dei nipoti a cui raccontare la sua vita e forse con cui litigare. Purtroppo però il destino, come spesso accade, ha deciso per lui, strappandolo alla vita in Aprile, quando cioè “…Se muori col sole – Finisci che muori aspettando l’estate”. 

Il testo si chiude con un verso che rappresenta una verità ma anche una speranza:

 

“…Ricorda ragazzo, la storia non cambia se tu non la cambi”

 

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L’ultimo di Ligabue comprende anche Non ho che te e A modo tuo

Il “sipario” del secondo cd si apre con il terzo inedito intitolato Non ho che te. Un brano pop rock il cui arrangiamento strizza l’occhio ai Clash di London Calling e che parla del dispiacere provato da un uomo verso la propria donna nell’aver suo malgrado poco da offrirle rispetto a quanto vorrebbe: colpa delle banche che sono gentili ma non gli danno niente, colpa del “sistema” che promette ma non mantiene, e che sposta l’età della pensione sempre più in là, ma colpa anche di un lavoro infame ma che è pur sempre un lavoro e con un inferno che non solo è personale, ma che arriva quando meno te l’aspetti, nelle forme più disparate (come l’improvvisa perdita del posto a causa della chiusura di un’azienda o di una fabbrica).

Un’amara fotografia, insomma, della società moderna nella quale l’unica luce per l’individuo è rappresentata dalla persona amata.

Ad arricchire il cd, brani storici e successi recenti come Sulla mia strada, Sono sempre i sogni a dare forma al mondo, Ti sento  e altri tra i quali spicca La neve se ne frega, estrapolato dalla tappa pugliese del “Mondovisione tour” tenutasi all’Arena della vittoria di Bari lo scorso 20 Settembre.

L’ultimo inedito è A modo tuo; anche questo è una reinterpretazione alla Ligabue di un brano che lo stesso artista ha voluto regalare ad Elisa e che racconta le impressioni di un genitore nel vedere e forse nell’accettare con difficoltà, la crescita della propria figlia, pur consapevole che questa normale fase della vita si svilupperà sempre nel modo in cui lei deciderà di farlo.

Il terzo cd, una pioggia di hits

Il terzo e ultimo cd della raccolta è composto da una serie di successi che scorrono d’un fiato, da Balliamo sul mondo fino a Il giorno di dolore che uno ha, Un colpo all’anima e La terra trema amore mio, passando per A che ora è la fine del mondo, Buonanotte all’Italia e Il volume delle tue bugie (anche questa tratta dalla data barese),  per finire con Lambrusco e pop corn e Non è tempo per noi brano estratto dal concerto di San Siro che chiude il live così come si apre.

L’ultimo di Ligabue quindi ancora una volta fa centro, sia per la scelta dei brani inseriti nei tre cd, che per gli inediti presenti che si vanno ad aggiungere ad una serie di successi e che segnano un altro punto a favore di questo grande artista della musica italiana.