Tarpac, storia di successo nell’artigianato del mobile made in Italy

Tarpac, storia di successo nel mercato del mobile made in Italy

Timidi segnali di ripresa, lo leggiamo ormai quasi quotidianamente su tutti i giornali. Per cogliere le opportunità offerte dalla nuova congiuntura economica la produzione italiana dovrà puntare sui propri fattori di successo, come l’artigianato, l’attenzione al cliente e alle sue specifiche, la capacità di risposta efficiente e in tempi brevi a queste esigenze, la sensibilità per la qualità del servizio oltre a quella del prodotto.

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Per capire meglio quali sono le parole chiave verso la rinascita dell’artigianato italiano, da sempre fiore all’occhiello della nostra economia, abbiamo cercato alcuni esempi di successo, tra le aziende che puntano all’eccellenza del prodotto, con un occhio attento all’ambiente e al valore intrinseco della tradizione, ma senza tralasciare le opportunità offerte dall’innovazione, date dal web e dai social network, in grado oggi di creare connessioni prima impensabili per la produzione artigianale.

Oggi parliamo di Tarpac, azienda Toscana di eccellenza nella creazione del mobile made in Italy in legno naturale.

Il settore del legno e il mercato del mobile made in Italy

mercato del mobile made in Italy

Analizzando nel dettaglio il settore del legno, il mercato italiano rappresenta il 2,1% dell’intero fatturato del settore industriale e il settore del mobile, in particolare, rappresenta una quota del 2,6% sul totale del settore industriale. Aspetti caratteristici sono l’alta intensità del lavoro, l’origine artigianale, la creatività ed il design specializzato soprattutto in produzioni seriali di qualità, con grande potenzialità a livello di export.

Tarcisio Pacini, storia di un successo nella produzione del mobile made in Italy

Tarcisio Pacini, fondatore di Tarpac, ci ha raccontato così la nascita del proprio marchio, frutto di una vita dedicata al legno, al lavoro e alla passione per questo mestiere.

Nato nel 1930, ultimo di otto figli, a 12 anni fu mandato per punizione (dato che la sua vivacità non gli permetteva di lavorare nei campi) a lavorare nella bottega di Cecco il falegname del paese vicino casa. Già a 15 anni realizzò la sua prima grande opera, una sala da pranzo completa composta da buffet, contro buffet, un tavolo e quattro sedie. Tutto creato solo con le sue mani, dal tronco alla lucidatura.

Finito il militare, nel 1953, Tarcisio apre la sua prima piccola bottega a Verciano, producendo mobili in genere, lettini da bimbo, mobili svedesi in teak, e così via. Trasferitosi poi nella  nuova sede a Guamo, impressionato dal calo di lavoro dovuto anche all’industrializzazione e spinto dalla curiosità, iniziò a ricercare ispirazione nell’arte e nella storia del passato, prima attraverso i libri che documentavano i vari stili dal Medioevo al ‘900, poi andando a vedere queste grandi opere nei musei che le ospitavano.

Tarcisio Pacini e il mobile made in Italy

Folgorato da alcuni di questi mobili medievali per la loro semplicità di linee, per la ricchezza dei materiali usati, per la finitura semplice ma allo stesso tempo ricca di proporzioni, in questi mobili intravide dei valori che stavano scomparendo e una grande ricchezza e fascino da proporre ad un pubblico raffinato e moderno. Realizzò i primi mobili di nascosto, in un angolo dell’azienda, lontano da occhi critici e indiscreti che avrebbero reso tutto molto più difficile. Il primo pezzo fu un cassone di nozze medioevale fiorentino che chiamò “Genoveffa”, trovandosi a sperimentare tecniche di lavorazione estremamente diverse da quelle che adottate fino a quel momento.

Man mano che procedeva nella produzione, Pacini si convinceva sempre più di aver realizzato un mobile diverso e prezioso proprio perché realizzato non con criteri industriali e tecnologici, ma dalla mano e dalla mente dell’uomo. Proprio da qui sono nati i 18 gioielli di artigianato che hanno portato l’azienda, con l’aiuto dei maestri artigiani che ci lavorano, a produrre un prodotto unico al mondo.

 

Oggi che CEO dell’azienda è Daniele Pacini, il marchio P.T., intagliato su ogni pezzo con le iniziali del fondatore della Tarpac, continua a garantire l’originalità del prodotto. Mentre Tarcisio continua a lavorare in azienda e si assicura che tutti i mobili della Collezione “Tuscany Jewels” siano costruiti con legno massiccio naturale di castagno, un  legno nobile resistente all’umidità e inattaccabile dai tarli, che permette una produzione nel rispetto della natura e dell’ambiente,  in controtendenza rispetto ad un mercato industrializzato basato sui prodotti “usa e getta”.

Il valore della produzione artigianale sta proprio nella capacità di creare mobili in grado di invecchiare insieme all’uomo e magari passare di generazione in generazione, consentendo alla natura di risviluppare ogni tronco donato al prodotto.