Tra musica classica e moderna, il fenomeno del pop sinfonico

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La musica spesso riserva delle piacevoli sorprese: può trattarsi ad esempio di artisti che s’incontrano e mescolano i propri stili e le proprie voci dando vita ad una miscela musicale nuova e per questo gradevole.

Si è spesso sentito dire dagli addetti ai lavori di come, musicalmente parlando, sia già stato fatto tutto, o che non ci sia più nulla di nuovo da scoprire e proporre.

A volte per proporre qualcosa di innovativo serve un lavoro di ricerca e sperimentazione, magari rispolverando qualche elemento di un passato che ai più appare troppo remoto. Ed è proprio da una riscoperta del passato che ha avuto origine un genere a suo modo nuovo, che unisce musica classica e moderna.

Genesi del fenomeno

Il fenomeno del pop sinfonico nasce dalla fusione tra due generi musicali apparentemente opposti: la musica classica e il pop-rock tradizionale. Nello specifico questa operazione di ricerca si basa principalmente sull’utilizzo di strumenti musicali per lo più utilizzati nella musica classica come violino e violoncello, uniti a quelli classici del pop-rock, come chitarre elettriche, tastiere, batteria e basso.

Negli ultimi anni, prevalentemente nei paesi del Nord Europa, si sono formati e sono arrivati all’attenzione di media e pubblico alcuni artisti e gruppi che hanno permesso a questo nuovo genere musicale di emergere e scalare le classifiche in diversi paesi.

Il pioniere del genere: David Garrett

All’alba degli anni ’90 si affaccia alla ribalta musicale un talentuoso violinista che trova la propria fortuna grazie ad un’intuizione rivelatasi geniale, quella di proporre cover di brani prevalentemente rock, con una vena sinfonica, contrapponendo al suono duro e distorto della chitarra elettrica, quello docile e melodioso del violino.

Si tratta di David Garrett: nato ad Aquisgrana (città storicamente famosa per aver fatto da scenario a diversi ed importanti trattati di pace), può essere considerato un pioniere tra i musicisti che uniscono musica classica e moderna.

Nella sua carriera ha finora realizzato ben 12 album, collezionando tra l’altro diversi riconoscimenti. Ha avuto anche una parentesi cinematografica da protagonista prendendo parte al film Il violinista del diavolo, grazie al quale ha raggiunto la popolarità anche in Italia. In seguito ha anche collaborato con Andrea Bocelli.

È anche grazie anche al suo talento che molti giovani si sono avvicinati alla musica classica.

https://youtu.be/IXOn_v8yRxM

Spesso la fusione tra generi musicali vede mescolarsi stili diametralmente opposti, che però si rivelano una chiave per il successo. È il caso della giovane musicista statunitense Lindsey Stirling, talento musicale emerso grazie al talent show America’s Got Talent, edizione 2010.

Lindsey grazie all’unione di Hip Hop e musica classica ha conquistato in poco tempo il consenso di milioni di giovani.

Quando l’unione fa davvero la forza: i 2Cellos

Proseguendo con gli esempi di musica classica e moderna, non si può tralasciare l’esperienza di due ragazzi, uno sloveno, l’altro croato, che nel 2011 formano un duo musicale armati dei rispettivi violoncelli e, dopo aver pubblicato (come spesso accade ultimamente) un video su Youtube, attirano su di loro l’attenzione di molti, giungendo perfino alle orecchie di Sir Elton John.

All’anagrafe rispondono ai nomi di Luka Šulić e Stjepan Hauser, ma musicalmente sono conosciuti come i 2Cellos. Le loro performance sono ormai famose in tutto il mondo, la loro carta vincente si è rivelata quella di aver donato una nuova veste a brani storici come Smooth criminal di Michael Jackson, Viva la Vida dei Coldplay , ma è con la loro versione di Welcome to the jungle dei Guns ‘n roses, che hanno raggiunto la popolarità.

In particolar modo non è passato inosservato il loro modo di suonare il violoncello: i due ragazzi trattano questo strumento esattamente allo stesso modo in cui si suona una chitarra elettrica e questo aggiunge un ulteriore elemento di spettacolo alle loro già straordinarie performance.

I nipotini inglesi di Mozart: i Clean Bandit

Nel 2009 quattro ragazzi inglesi conosciutisi tra i banchi del liceo decidono di formare una band: l’idea di base è quella di mettere a frutto la loro formazione classica, avendo fatto parte di un gruppo di archi, con le sonorità più moderne del pop e dell’elettronica; nascono così i Clean Bandit.

La loro musica, per stessa ammissione del gruppo, si rifà ai grandi esponenti della musica classica, Mozart, Beethoven e altri, ma i contenuti dei loro testi sono spesso ironici e umoristici.

Un’altra caratteristica del gruppo è la mancanza di una voce solista fissa. Questa si è rivelata una decisione infelice, perché spesso le case discografiche alle quali il gruppo si è rivolto per strappare un contratto si sono rifiutate di stipularlo proprio per questo motivo, poiché ritenevano il loro progetto musicale poco serio.

Ci sono voluti tre anni prima che il gruppo riuscisse a dare alle stampe il primo singolo, A+E, che ha raggiunto la posizione numero 100 della classifica inglese dei singoli.

Anche l’album d’esordio del gruppo ha avuto una genesi piuttosto lunga visto che New Eyes (questo il titolo dell’album), è stato pubblicato nel 2014, anticipato di un anno dal secondo singolo Mozart’s house.

Dal successo virtuale a quello reale: la parabola dei Piano Guys

Come sempre più spesso accade, ci troviamo di fronte ad un duo musicale nato per caso su internet, nello specifico su youtube, canale attraverso il quale hanno diffuso e continuano a diffondere i loro video.

Loro sono i Piano Guys, nome recentemente modificato in Cello Guys. La creazione di questo duo avviene per puro caso, negli Stati Uniti, per la precisione a St. George, nello Utah, dove Paul, uno dei componenti del duo, è proprietario di un negozio di pianoforti, nonché uno dei migliori pianisti in circolazione. È qui che Paul incontra un altro musicista, Jon Schmidt, che gli chiede di poter effettuare nel negozio alcune prove per un concerto che avrebbe tenuto in quel periodo.

I due musicisti si trovano a suonare insieme per una pura coincidenza e anche un po’ per divertimento. Entrambi provengono da esperienze nel mondo del Jazz ed è grazie all’unione dei rispettivi strumenti, pianoforte e violoncello, che hanno raggiunto una certa popolarità.

Al loro attivo hanno due album: il primo risale al Dicembre del 2011, mentre il secondo, ”The Piano Guys”, ha raggiunto la prima posizione nella Billboard New Age Albums chart del 2012.