Un nuovo album Turbolento per i Mondo Naif

Un nuovo album Turbolento dai Mondo Naif

A distanza di due anni dal precedente lavoro, tornano i Mondo Naif con Turbolento, un album nel quale si mescolano stoner rock e psichedelia.

I Mondo Naif sono una band trevigiana, formatasi nel 2008 e composta da Alberto Tessariol, Stefano Frassetto e Carlo Bernardi.

Il loro primo titolo, Essere Sotterraneo, esce nel 2012 con GoDown Records e si caratterizza per la ruvidezza sonora. Nell’anno successivo i Mondo Naif sono tra i fondatori del collettivo Sotterranei, il cui scopo è quello di ridare voce e vita alla musica dal vivo a Padova, aprendo così la strada anche a nuove collaborazioni.

Un nuovo album Turbolento dai Mondo Naif (2)

Il nome Turbolento appare certo adatto a descrivere i brani che compongono il lavoro: come spiega lo stesso trio, c’è la volontà di essere duali, per cui ad esempio si alternano passaggi acustici a momenti stoner molto grintosi e ruvidi. Il risultato è spesso inaspettato: Aquilone fa venire in mente una rombante automobile piuttosto che un lieve oggetto in tela che si libra nell’aria; Belfagor accoglie archi e chitarre distorte che accompagnano in questa discesa nell’abisso. I testi parlano di allucinazioni e atmosfere oniriche, che sono colti nel video animato del brano THC.

L’album, prodotto, registrato e miscelato da Tommaso Mantelli, è frutto dello sforzo congiunto di Dischi Bervisti, Dreamingorilla Records e GoDown Records. I concerti dei prossimi mesi saranno parte del Tourbolento, grazie a Sotterranei Booking, che è in continuo aggiornamento. È possibile conoscere le date dalla fanpage della band.

Abbiamo posto alcune domande alla band, per scoprire qualcosa in più sull’ultimo album:

Cosa ha in comune Turbolento e in cosa si discosta dal precedente lavoro dei Mondo Naif?

In comune ha il tentativo di fare rock in Italia, in italiano, una storia di gestazione molto simile e anche un’attitudine simile. Turbolento si discosta per sonorità, lavoro di pre-produzione, influenze, a nostro parere tutti aspetti che sono maturati anche grazie alla produzione di Tommaso Mantelli.

L’album nasce con la volontà di essere duale e di riproporre atmosfere oniriche. C’è un motivo per cui vi siete spinti su queste strade?

Non si è trattato di una scelta, è quello che fluisce dai nostri strumenti. È la nostra personalità musicale. Non ci siamo dovuti spingere su queste strade, queste strade sono quelle di casa.

A quale brano siete particolarmente legati, in questo album?

Direi NonTempo. È la genesi di Turbolento, l’embrione che ha scatenato la necessità di tornare a farci ascoltare da qualcuno.