![casa-made-in-italy Casa made in Italy - Silvia Venturini](http://www.pinguinomag.it/wp-content/uploads/2015/04/casa-made-in-italy-6.jpg)
La casa made in Italy: Venturini Arredamenti, come suggerisce il nome, è la ditta condotta dalla mia famiglia e nata dall’esperienza di mio padre e mia madre nel settore.
Io e mia sorella, terminati gli studi, abbiamo iniziato a collaborare in azienda portando la nostra grinta e la nostra passione.
Abitare una casa made in Italy significa non considerare casa solo il posto in cui si dorme, si mangia, si vive.
Casa è una parola dalle mille sfaccettature e significati. Il posto in cui dormiamo e mangiamo lo è di certo, ma è anche il luogo in cui amiamo il nostro partner e i nostri figli, in cui sogniamo i nostri desideri e diamo forma alle nostre aspettative. La casa made in Italy è il nostro modo di essere italiani, mentre scoliamo gli spaghetti, telefoniamo alla nonna, guardiamo il telegiornale.
[inlinetweet prefix=”” tweeter=”” suffix=””]La casa italiana è quel posto in cui ci ritroviamo con mamma e papà, con i fratelli e le sorelle fuori sede all’università[/inlinetweet]. È il focolare in cui accogliamo gli amici, è dove festeggiamo il natale. È il rifugio sicuro dopo ogni tempesta, la palestra delle nostre ambizioni.
Per questo ho chiesto a Silvia Venturini di spiegarmi come si progetta una casa made in Italy, come si arreda assieme e non per il cliente e se ancora oggi il valore del prodotto unico e su misura sia superiore alla produzione industriale. Insomma, se ci sia, effettivamente, [inlinetweet prefix=”” tweeter=”” suffix=””]differenza tra una casa made in Italy e una qualunque abitazione arredata Ikea[/inlinetweet].
E, cosa altrettanto importante, perché una intera sezione del sito aziendale sia dedicata alla collaborazione degli esperti del settore, architetti, designer e geometri, come se volessero riunire tutte le professionalità intorno ad una tavola, per essere, in fondo, sempre a casa.
Made in Italy, forse la parola più inflazionata del momento. Ma davvero esistono ancora i falegnami?
Made in Italy è un’espressione sicuramente inflazionata ma non è solo un’etichetta. Nel nostro settore è ancora sinonimo di qualità e design.
Sicuramente il falegname esiste ancora ma con sempre più specializzazione, si ritrova a fare lavori dove il “su misura” non è solo un imperativo ma un’arte. La nostra sfida e il nostro impegno quotidiano è proprio quello di utilizzare un prodotto, nella maggior parte dei casi industriale, creando il personalizzato e il su misura.
Per fare questo ci avvaliamo delle possibilità date dalle ditte che offrono servizi di precisione quasi sartoriale, senza far però lievitare eccessivamente i costi.
![casa-made-in-italy casa-made-in-italy](http://www.pinguinomag.it/wp-content/uploads/2015/04/casa-made-in-italy-1.jpg)
Hai meno di 30 anni. I fornitori dell’azienda di famiglia non ti dicono mai, al telefono “Ciao bella, passami papà”?
Purtroppo i miei 30 anni scattano con l’inaugurazione dell’Expo di Milano, quindi non manca molto. L’età in questo caso, come in ogni altro lavoro, non è penalizzante, tutto quello che serve è la preparazione e il carattere, accompagnati da una buona dose di cortesia.
Studiare, specializzarsi, viaggiare e poi tornare all’azienda di famiglia e alla casa made in Italy. Un valore aggiunto o un porto sicuro in cui tornare?
La famiglia è sempre un porto sicuro dove tornare, ma lavorativamente il mio viaggiare, il mio conoscere le lingue e i miei studi in generale non possono che essere un di più.
![casa-made-in-italy casa made in italy](http://www.pinguinomag.it/wp-content/uploads/2015/04/pixabay/5/famiglia_1428085718.jpg)
Quanto è importante l’aspetto digital nel tuo lavoro? Si può ancora sopravvivere economicamente senza ecommerce e social network per realizzare una casa Made in Italy?
[inlinetweet prefix=”” tweeter=”” suffix=””]Nel nostro lavoro, per come l’abbiamo impostato, vige ancora l’antica regola del passaparola[/inlinetweet].
Noi facciamo ogni singolo progetto applicando le nostre conoscenze e la nostra esperienza alle esigenze del cliente.
Per ogni progetto infatti fissiamo diversi appuntamenti: uno per farci spiegare dal cliente le proprie necessità e farci portare le misure, in modo da poterci vedere una seconda volta con un bel progetto tridimensionale dell’arredamento, sempre visionato da mia sorella, il nostro principale architetto di riferimento.
![casa-made-in-italy La casa made in Italy di Prima Linea](http://www.pinguinomag.it/wp-content/uploads/2015/04/casa-made-in-italy-4.jpg)
In questo modo insieme si decidono i materiali e da lì si procede con un preventivo più che personalizzato.
Nella nostra azienda quindi l’aspetto digital è per lo più quello dei social network, che riprendono in chiave moderna quello che era il vecchio passaparola.
L’ecommerce per ora lo lasciamo ancora a coloro che trattano prodotti singoli e non così personalizzati, o a quei clienti che rivendono il precedente prodotto per fare spazio ai nostri progetti.
Qual è la tua visione del mercato dell’arredamento nei prossimi anni?
Come la tendenza degli ultimi anni ci suggerisce, a far da padroni sono il tatto e la vista. Dunque il ritorno al legno, il potere dei colori della terra e naturali, nuovi materiali sia innovativi che belli.
![casa-made-in-italy La casa made in Italy di Prima Linea](http://www.pinguinomag.it/wp-content/uploads/2015/04/casa-made-in-italy-2.jpg)
Secondo te esiste un vero pericolo cinese per la casa made in Italy?
Il pericolo cinese c’è e non c’è. Come dicevo prima, la forza della Cina sono i grandi numeri non la personalizzazione, al contrario di come noi concepiamo l’arredo.
Tempo fa Flavio Briatore ha dichiarato che è meglio aprire una pizzeria che avviare una startup, credi abbia ragione?
[inlinetweet prefix=”” tweeter=”” suffix=””]Se non ci fossero le startup non ci sarebbe l’Italia[/inlinetweet]. A mio avviso l’Italia intera è fatta di piccole e medie imprese che ne sono la forza.
![casa-made-in-italy Casa made in Italy](http://www.pinguinomag.it/wp-content/uploads/2015/04/pixabay/1/pranzare_1428085855.jpg)
La tua è una azienda a conduzione familiare. Quali sono i limiti e i vantaggi di questa formula nell’economia globalizzata?
Ogni formula ha pregi e difetti.
Sicuramente la prima cosa che pensano tutti è che il bello di lavorare con la tua famiglia è che puoi stare a casa quando vuoi e non ci sono problemi. A loro rispondo che hanno ragione ma di conseguenza se sto a casa non lavoro e non ho i giorni di malattia o ferie pagate.
Abbiamo un carico di responsabilità molto elevato con conseguente mole di lavoro.
Il nostro lavoro lo portiamo a casa, nelle cene di famiglia, nei pranzi, nei viaggi in macchina e non è proprio immediato lo “staccare la spina”,[inlinetweet prefix=”” tweeter=”” suffix=””] i nostri clienti sono parte integrante della nostra vita[/inlinetweet].
![casa-made-in-italy La casa made in Italy di Prima Linea](http://www.pinguinomag.it/wp-content/uploads/2015/04/casa-made-in-italy-3.jpg)
Inoltre la formula della ditta familiare vuol dire che per lavorare insieme bisogna riuscire a scindere il lato personale da quello lavorativo. L’amore che si prova per i propri genitori o la propria sorella e il rispetto che si prova per un collega non possono mancare e devono convivere.
Il PIL italiano si mantiene grazie all’export. Anche per VENTURINI – Prima Linea è così?
[inlinetweet prefix=”” tweeter=”” suffix=””]Noi siamo friulani e la nostra regione è una realtà di confine[/inlinetweet]. In quanto tale i nostri clienti provengono anche da Austria, Slovenia e Croazia, anche se la maggior parte sono friulani o veneti, o provenienti dal Nord Italia.
Per il rapporto che amiamo avere con i nostri clienti ed il modo in cui ci piace seguire i cantieri generalmente rimaniamo entro un raggio di quattro ore di macchina.
Questo però non ci ha impedito, anche con trasferte, di operare diverse forniture in tutta Europa: a Vienna ad esempio, o a San Pietroburgo, Berlino ed in altre città. E lo stesso motivo non ci impedirebbe di lavorare anche oltre i confini europei con la stessa passione.