Ebola, la musica si mobilita per Natale

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Do They Know It’s Christmas ha rappresentato, con ogni probabilità, il primo esempio nell’era contemporanea di canzone abbinata ad una missione umanitaria. Era il 1984, l’obiettivo alleviare e comunque catalizzare l’attenzione internazionale sul problema della fame in Etiopia, gli artisti chiamati a prestare la loro voce tanti e tutte stelle di prima grandezza. Successo enorme, tanto da spianare la strada alle repliche del 1989 con Band Aid II e del 2004 con Band Aid 20, che come nella versione originale sono divenuti il singolo natalizio più venduto. A mettere su il progetto, nonchè autori del brano, furono il leader dei Boomtown Rats Bob Geldof e il cantante degli Ultravox Midge Ure, che a suo tempo aveva auspicato: “Ogni generazione dovrebbe averne una propria versione“. Infatti, i due hanno deciso di riprovarci a 30 anni di distanza assemblando Band Aid 30, che canta sulle stesse note dell’ormai nota melodia, ma con un testo in parte modificato per adattarlo alla attuale missione d’aiuto: raccogliere fondi per contrastare il virus Ebola.

 
 

La beneficenza oggi passa per X-Factor e iTunes

La canzone si può scaricare da iTunes, che non tratterrà alcun cachet, con un contributo di 1,29 euro.  Ciò che ha dato vita ad un vero e proprio boom di downloads è stata sicuramente la presentazione della versione 2014 del brano nel corso dell’X Factor inglese, domenica 16 novembre: dopo pochi minuti aveva già incamerato una cifra superiore al milione di sterline. “iTunes sembra impazzito” ha dichiarato l’entusiasta Geldof, che ha anche preannunciato le edizioni in tedesco e francese dell’hit benefico: “ho chiesto a Carla Bruni di tradurlo”. Ma il villaggio globale non sembra disposto ad attendere le traduzioni, dato che Do They Know It’s Christmas è divenuto in pochi giorni il brano più scaricato in tantissimi paesi, e fra i primi proprio la Germania, ma anche Italia e naturalmente Inghilterra e Irlanda tanto per restare in Europa, Canada e Australia per citarne qualcun’altro.

Ebola la musica si mobilita

 

Bono fa il tris, Angélique Kidjo la presenza più significativa

Com’era prevedibile, anche stavolta Geldolf ha reclutato per Band Aid 30 alcune delle star più popolari del firmamento musicale anglo-irlandese. Del nutrito elenco, ricordiamo Emeli Sandé, i Bastille, Rita Ora, Ed Sheeran, Sam Smith, Joe e Zoe Sugg, fra gli strumentisti Roger Taylor, batterista dei Queen. Da segnalare la partecipazione di artisti  affermati da tempo, come Sinéad O’Connor e Seal, mentre particolarmente significativa è quella di Angélique Kidjo, in quanto originaria della Repubblica del Benin in Africa occidentale, la zona flagellata da Ebola. A proposito della terribile epidemia e in occasione del concerto-tributo a Miriam Makeba tenuto di recente alla Carnegie Hall, la Kidjo ha affermato che “la nostra madre Africa si merita di meglio che essere disumanizzata dalla nostra ignoranza e dalla nostra paura”. E se Chris Martin, il cantante dei Coldplay, bissa la sua partecipazione del 2004 a Band Aid 20, il frontman degli U2 Bono raggiunge il record di gettoni di presenza, in quanto unico rappresentante, oltre ai promotori Geldof e Ure, del progetto originario del 1984. E se le teenagers di allora apprezzarono molto il contributo dei Durans e degli Spands, anche quelle attuali sono state accontentate con i One Direction.

Ebola la musica si mobilita

Lo studio  utilizzato da Band Aid 30 per registrare Do They Know It’s Christmas, il Sarm West Studios di Notting Hill a Londra , è lo stesso di trent’anni fa. Si può ipotizzare che anche la risonanza avuta dal brano allora, con la realizzazione di “We Are The  World” negli Usa, con il mega concerto Live Aid voluto dallo stesso Geldof e con le tante iniziative che nel mondo canoro internazionale sono state realizzate ispirandosi a quella prima esperienza, come la nostrana “Domani” per i terremotati dell’Abruzzo 2009,  si possa ripetere ora. In fondo è ciò che ci si augura, e soprattutto si spera che il primo verso della canzone, “It’s Christmas time, and there’s no need to be afraid -E’ tempo di Natale e non c’è motivo di avere paura” , trovi una concreta realizzazione.

 

Credits foto: Brian Aris/Camera Press / Breakingnews.ie/ Twitter.com