Euromobility e la classifica 2014 sulla mobilità sostenibile

"Cyclists at red 2" di heb@Wikimedia Commons (mail) - Opera propria. Con licenza CC BY-SA 3.0 tramite Wikimedia Commons
“Cyclists at red 2” di heb@Wikimedia Commons – Opera propria. Con licenza CC BY-SA 3.0

 

Arriva l’ultimo sondaggio sulla mobilità sostenibile 2014 in Italia. Estremamente serio ed approfondito, con dati scaricabili e note (diverse decine di pagine di presentazione), è un classico di ogni anno.

Euromobility è un ente serio e autorevole e consente lo scarico dei dati per approfondire, attività che vi raccomando e che giustifica lo sforzo di migliorare la conoscenza della mobilità sostenibile.

Divisione dei comuni

L’analisi è su 50 comuni, tutti con oltre 100.000 abitanti e/o capoluoghi di regione e province autonome che devono migliorare istituzionalmente e per il benessere dei cittadini la mobilità sostenibile.

Ci sono, secondo i dati, sei città oltre i 500.000 (600.000 in realtà) abitanti, sei città tra i 250.000 e i 500.000 (in realtà 400.000). Il resto sta tra i 100.000 e i 250.000,  salvo sei città “piccole” sotto i 100.000.

La popolazione è in calo solo a Messina.

Ci sono tre fasce quindi, i “grandi” con 600.000 abitanti minimo fino ai 2.900.000, i “medi” e i “piccoli”. La densità abitativa, che va da 8.000 a 200, invece non influisce sulla classifica.

Indici e parametri di mobilità sostenibile

L’indice di motorizzazione, che va da 40 a 75 ha effetti, ovviamente favorendo chi ha un basso tasso di motorizzazione, così come il mix degli standard emissivi, favorevole a chi ha veicoli meno inquinanti.

Meno interessante per la classifica l’indice di motorizzazione per motocicli e relative emissioni, con il premio per chi ha il mix meno inquinante.

"Ciclovia Adriatica ad Alba Adriatica (Teramo)". Con licenza CC BY-SA 4.0
“Ciclovia Adriatica ad Alba Adriatica (Teramo)”. Con licenza CC BY-SA 4.0

 

I veicoli a basso impatto e gli elettrici ibridi invece hanno un peso, premiando rispettivamente tra i primi Bologna  e Parma e tra i secondi Bologna e Milano.

Diventa interessante un dato non da classifica come il picco degli incentivi per metano e GPL sia il 2009 e 2010, quindi vetture già un po “datate”.

L’altro dato interessante è il superamento in giorni del PM10 che penalizza la pianura padana con le strane eccezioni di Napoli, Salerno e Siracusa, qui sono irraggiungibili alcune città, aiutate dal clima o di mare con brezze o di montagna e anche la media annuale da dati simili.

Il superamento dell’NO2 penalizza Torino, Roma e altre città in classifica, così come la media annua.

Altrettanto importante l’offerta di trasporto pubblico che vede stravincere Milano seguita dalle migliori in classifica, anche se i passeggeri danno risultati diversi, pur premiando comunque Milano.

La classifica per le zone a traffico limitato ZTL in mq/abitante premiamo Terni, Bergamo e Catanzaro, poi seguono in blocco le prime della classifica finale.

Le aree pedonali vedono in testa ovviamente Venezia sempre im mq/abitante. Le corsie ciclabili premiano la pianura padana, seguita dal nord est. Nei parcheggi a pagamento svettano Bologna e Firenze, mentre nell’interscambio vince Venezia.

"Bicing Barcelona Urban Cycling" di 1997 - Opera propria. Con licenza CC BY-SA 3.0
“Bicing Barcelona Urban Cycling” di 1997 – Opera propria. Con licenza CC BY-SA 3.0

 

L’indice di incidentalità penalizza Forlì, Rimini e Genova, mentre quello di mortalità premia Aosta, Novara, Milano e Bologna.

L’assenza di mobility manager penalizza 18 città, tra cui Rimini, Trento e Livorno, spesso in ottima posizione in classifica negli altri campi.

Il car sharing, che valuta solo i servizi classici e non quelli a free flow, premia Milano Roma e Torino. Considerando i servizi innovativi ne avrebbe tratto beneficio Firenze e considerando il servizio “tedesco” di DB si sarebbero avvantaggiati anche Bolzano e Trento. Il parametro degli utenti del car sharing senza il free flow è molti parziale, premiando sì Milano e Venezia , ma penalizzando Roma, Firenze e pure Milano, vera “star europea”.

Sinceramente ho avuto la lieta soddisfazione dell’emergere di un parametro che ho richiesto per anni nell’ambito del mio lavoro nel car sharing, il rapporto auto/popolazione e utenti/popolazione, che porta in testa Venezia , sempre col limite del rifarsi al solo car sharing classico.

Per il bike sharing si fa solo riferimento al sistema elettronico (limite pari al precedente), che porta in testa Milano e Torino e, rapportato alla popolazione, Brescia.

Altro interessante parametro la partecipazione delle città ad iniziative ed eventi.

"DB carsharing" di Original uploader was Factory X at de.wikipedia - Originally from de.wikipedia; description page is/was here.. Con licenza CC BY-SA 2.0 de
“DB carsharing” di Original uploader was Factory X at de.wikipedia – Originally from de.wikipedia; Con licenza CC BY-SA 2.0 de

La classifica

La classifica finale è la seguente:

  1. Bologna
  2. Parma
  3. Milano
  4. Venezia
  5. Brescia
  6. Bergamo
  7. Firenze
  8. Padova
  9. Torino
  10. Genova

Undicesima Cagliari, prima di Centro, Sud e Isole. Quattordicesima Bari, che supera Bolzano quindicesima. Roma è al posto 24.

Credo che questo commento possa valere anche come previsione per il 2015. Le città “grandi” dovrebbero fare gara a sé, così come le “medie”.

Considerando diversamente il car sharing, anche con il free flow, che però ha dati autocratici, trarrebbe un vantaggio (meritatissimo) Milano ma anche Roma e Firenze e, considerando servizi simili, probabilmente anche Napoli.

Considerando il bike sharing anche non elettronico si rivaluterebbe Roma e Bologna e magari altre città.

Pronostici per il 2015

Potrei scommettere su una classifica 2015 delle grandi così strutturata:

  1. Milano (complice l’Expo)
  2. Torino
  3. Roma
  4. Genova
  5. Palermo
  6. Napoli

Per le medie, vedrei in un fazzoletto:

  1. Bologna (per campanilismo forse!)
  2. Venezia (con caratteristiche molto atipiche)
  3. Firenze
  4. Verona
  5. Bari
  6. Catania

Per il resto se la dovrebbero giocare, complice anche l’inquinamento, che ha un peso proprio e un peso dovuto al clima,

  • Parma (da sempre tra le prime)
  • Brescia (emergente, ma ormai un classico)
  • Bergamo (emergente)
  • Padova (emergente, anche lei ormai un classico)
  • le emiliano romagnole Reggio Emilia, Modena, ferrara, Forlì, Ravenna
  • Cagliari (bella sorpresa)
  • un ritorno in alto di Trento e Bolzano
  • qualche outsider dell’est come Udine e Vicenza

Purtroppo manca il Centro Sud, che spero possa emergere facendomi sbagliare la previsione.

Rimando comunque ad approfondire sul sito di Euromobility, una bellissima realtà che forse non è ancora nota come merita.