Web Marketing turistico: cosa è davvero e chi lo fa

Cos’è il web marketing turistico e a cosa serve?

La frase che l’Italia potrebbe vivere solo di turismo la ascoltiamo spesso. La sentiamo bofonchiare da gente che aspetta la metro, per viaggiare verso un posto di lavoro che non ama; la ripetono più volte nei talk show populisti ospiti della domenica che di lavoro, in senso stretto, ne sanno ben poco. E anche di turismo. Chi si occupa di web marketing turistico ha le idee decisamente più chiare. 

A volte si fa l’errore di confondere l’immenso patrimonio artistico e culturale di cui disponiamo nel Belpaese con il biglietto dorato vincente della cioccolata di Willy Wonka: dietro ogni turista straniero che visita la Reggia di Caserta, prima di ogni scatto del luogo comune sul giapponese con la macchina fotografica (ormai smartphone) c’è tanto, tanto lavoro.

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L’Italia potrebbe vivere solo di turismo è una banalizzazione; comoda affermazione di una svogliatezza palese, di una pigrizia endogena quando si toglie il velo delle migliori intenzioni e si rivela per ciò che è sul serio: non dovrei lavorare, dovrei campare dei soldi del turista tedesco. 

Web marketing turistico: una foto su Instagram non basta

Chi lavora con il web marketing turistico sa che è tutta un’altra storia: dietro ogni post online, su ogni articolo di un blog, per ogni foto di uno splendido panorama su Instagram c’è un’attenzione ai dettagli tipica della professionalità di un esperto. No, ormai lo avrai capito, non basta pubblicare qualche foto dell’Alba dei Popoli, di una lussuriosa e sudaticcia discoteca di Gallipoli o di un tramonto sul lago per fare marketing turistico.

La maggior parte delle aziende in Italia sono piccole imprese a conduzione familiare; se è vero che questa capillare distribuzione costituisce non tanto la spina dorsale ma almeno il sistema nervoso periferico dell’economia italiana, è altrettanto vero che questo target risulta evidentemente lento su innovazione e gestione dei processi aziendali.

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Perché? Prova a chiedere in qualunque trattoria, da nord a sud, se abbiano bisogno o meno di un Social Media Manager. Se avrai la fortuna di non incrociare in risposta uno sguardo interrogativo, potresti con buona probabilità sentirti dire che:

lo fa il figlio di mia cognata, quello piccolo, che è bravo col computer

c’è la crisi, soldi non ce ne sono

si stava meglio quando non c’era Facebook

e anche molto, molto altro, tanto che le mia fantasia non ci arriva.

Pubblicare le offerte della tua agenzia di viaggi su Facebook o una bella foto su Instagram non basta, il turista va amato: invitato prima con promesse suadenti (da mantenere, pena l’abbandono e la bad reputation), coccolato poi con particolari ed esperienze indimenticabili. Chi lavora con il web marketing turistico lo sa bene: questi non sono corollari ma postulati veri e propri.

Per capirne un po’ di più, per capirci un po’ di più tutti, proprio sul tema del web marketing turistico ho fatto qualche domanda a Luca Cannarozzo, che di alberghi e piscine, masserie e ristoranti di lusso ha fatto mattoni per la sua vita lavorativa tra il suo blog tematico e la sua pagina Facebook, Il Blog sul Web Marketing Turistico (appunto).

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Web marketing turistico, qual è il panorama italiano?

Sono solito definire il panorama del web marketing turistico italiano così: ‘preparato, ma non pronto’.
Certamente preparato sulle novità del settore come sui nuovi media, sulle OTA e sui nuovi strumenti di analisi. Ma ancora poco pronto nell’utilizzo e nella applicazione pratica delle novità che il mondo digitale quotidianamente offre.

Ma non solo.

In un settore in crescita, quasi in controtendenza con l’intera economia del Paese, risultano ancora numerosi gli alberghi fermi a delle strategie di mercato inadatte e superate. Con delle offerte commerciali ridondanti e spesso simili tra loro e molto lontane dagli ultimi trend del mercato; dove l’esperienza del turista diviene l’unico strumento per emergere e differenziarsi dal mare magnum del mercato turistico odierno.

Il settore è decisamente competitivo, ci parli del tuo progetto?

Il mio è un progetto che nasce circa 3 anni fa con l’apertura del mio Blog. Un progetto che si è evoluto velocemente e che in questi anni mi ha offerto innumerevoli soddisfazioni. Faccio ancora uno po’ di fatica a crederci, ma ad oggi è il mio lavoro a tempo pieno. L’idea del Blog nasce essenzialmente dalla mia passione per la comunicazione digitale, per la rete ed ovviamente per la tecnologia.

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Nasce dalla voglia di  introdurre nelle strutture ricettive i social network per trasformarli in strumenti di marketing . Un connubio questo, tra nuovi media e truismo, ancora molto trascurato e sottovalutato nell’intero settore turistico sia del pleasure che del business.

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Web Marketing turistico: basta una foto per fare marketing?

Il progetto scaturisce dalla voglia di offrire un aiuto concreto per evitare scelte errate e decisioni insensate. Che possa col tempo divenire una vera guida per muovere i primi passi (in tutta autonomia) nel mondo del web marketing turistico.

A 3 anni dall’apertura, continuo a pubblicare.  A oggi siamo a circa 120 pubblicazioni sulle tematiche più disparate. Da come aprire un blog per un Hotel a cosa pubblicare su una pagina Facebook aziendale per catturare l’attenzione del viaggiatore. Insomma una fonte quasi inesauribile di spunti e suggerimenti per le strategie di web marketing di Hotels e strutture ricettive.

Insomma mi do un bel da fare per mantenere il passo dei miei colleghi, riservandomi inoltre quasi ogni giorno, del tempo per studiare, leggere e sperimentare le novità del settore.

Secondo te cosa manca davvero agli imprenditori italiani del turismo?

Bella domanda. In questi anni ho svolto numerose consulenze e colloqui. In ognuna di queste occasioni ho notato una costante, qualcosa che ho ritrovato nelle parole di molti manager e direttori.

Mi riferisco alla paura di esporsi in rete, di comunicare la peculiarità del proprio Brand attraverso i media. Un timore che non è difficile da riscontrare nell’imprenditoria turistica e che molte volte nelle consulenze affronto mostrando casi di studio, dati e trend.

Ci sarebbe ancora molto da dire, ma il timore di una ‘comunicazione completa’ è certamente uno dei più grandi ostacoli della digitalizzazione del settore soprattutto qui in Italia.

Meglio affidarsi a servizi globali, come Tripadvisor, o seguire una strategia propria?

Una strategia pianificata sui punti di forza di un Hotel è certamente la strada più produttiva per il proprio Brand, ma se da un lato l’autonomia dalle OTA è un fattore molto importante per i profitti aziendali, dall’altro escluderle completamente della strategia di un Hotel non è propriamente esatto. Quindi cosa fare? In una sola parola: pianificare.

Pianificare, sin dalle prime prenotazioni, un sistema incrociato di web e cross marketing per determinare gradualmente un allontanamento produttivo dalle OTA. Soprattutto per sfruttare la promozione continua, costante e multi-canale offerta dai più grandi portali turistici del web.

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In conclusione potrei dire che una strategia articolata è sicuramente l’arma vincente per ogni struttura turistica. Una strategia che in sostanza non esclude nulla, ma che al contrario pianifica tutto (o quasi) per realizzare gli obbiettivi aziendali prefissati.

I servizi che offri sono alla portata di tutti? Qual è il tuo target?

Sin dalla nascita del mio progetto il target di riferimento sono stati manager, addetti alla comunicazione ed i direttori delle grandi catene alberghiere italiane.

Ma col tempo e soprattutto con le nuove iniziative lanciate in questi mesi, qualcosa è cambiato. Per poter coinvolgere nella digitalizzazione del settore turistico anche le più piccole strutture ricettive, ho avviato un progetto (ancora oggi in atto) che ho chiamato:  ‘Facebook per Hotels’.

Si tratta di una collana di appuntamenti (taluni gratuiti) dove offro soluzioni a molte delle difficoltà più comuni nel settore, nello specifico in ambito Social Media e web marketing turistico.

Facebook per Hotels, oltre ad aver ampliato il mio target di riferimento coinvolgendo numerosi professionisti del settore, ha permesso di aprire le mie consulenze a numerose altre tipologie di strutture turistiche sin ora escluse dal progetto iniziale, con ottimi risultati.