Una ragazza israeliana di 13 anni ha inventato un sistema per la produzione di ossigeno nello spazio, ha annunciato giovedì il giornale ebraico Ma’ariv L’Noar.
Il progetto si è aggiudicato il premio “Satellite Is Born” dell’agenzia spaziale israeliana. Roni Oron ha sviluppato BioSat “per risolvere un problema per gli astronauti che cercano di dimostrare che la vita su Marte è possibile“.
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Un sistema satellitare per produrre ossigeno nello spazio
Oron ha spiegato che il suo satellite è “costruito come una grande bolla su un lato del quale c’è uno specchio, mentre l’altro lato è trasparente, consentendo la penetrazione della luce solare. Nel mezzo c’è una capsula, che sarà formata da una membrana attraverso la quale l’aria può passare ma l’acqua no. Al suo interno ci saranno acqua e alghe e all’esterno ci sarà l’anidride carbonica. Attraverso un processo di fotosintesi, il satellite produrrà ossigeno. Ci saranno ulteriori specchi all’interno del satellite che consentiranno alla luce solare di raggiungere la capsula, ma non per radiazione diretta, che danneggerebbe le alghe“.
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Oron ha raccontato a Ma’ariv L’Noar anche quanto sia stato importante il sostegno dei suoi genitori.
“Mio padre, un ortopedico, era molto felice quando ho iniziato la mia ricerca“, ha detto. “Da mia madre ho imparato la saggezza di guardare la vita in modo creativo“.
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